L’Italia chiede l’attivazione di Sure alla Commissione Ue. Si tratta del programma (“Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency”) destinato a sostenere la spesa degli ammortizzatori sociali. Dunque, l’Italia vuole attingere quanto prima ad uno dei bacini di risorse messi a disposizione dall’Unione europea dopo l’esplosione della pandemia di coronavirus. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e quello del Lavoro Nunzia Catalfo hanno inviato una lettera firmata chiedendo formalmente 28,492 miliardi dei 100 messi a disposizione. L’importo della somma richiesta «è giustificato dalle misure messe in campo per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi, come precisato nella tabella di segnalazione e nella valutazione provvisoria della loro ammissibilità da parte dei servizi competenti della Commissione Ue».
ITALIA INVIA LETTERA A COMMISSIONE UE PER SURE
Nel comunicato ufficiale si legge che la lettera di richiesta di attivazione di Sure è accompagnata da un allegato che riassume in maniera sintetica le informazioni sulle spese effettive e quelle programmate relative alle misure ammissibili al sostegno finanziario della Commissione Ue. Si fa riferimento in particolare alle misure contenute nei decreti-legge 18/2020, 27/2020 e 34/2020 volte a tutelare i dipendenti e i lavoratori autonomi.
«L’economia italiana è stata gravemente colpita dalle misure di blocco introdotte dalla fine di febbraio, molto efficaci nel contenere la diffusione del virus ma con un forte impatto negativo sull’economia e sul sistema sociale», premettono i ministri Gualtieri e Catalfo alla Commissione Ue. Questa situazione non solo «terrà la produzione al di sotto dei livelli normali per un po’ di tempo», ma comporterà «gravi rischi di disoccupazione». Per questo motivo il governo «sta cercando di prolungare le misure di sostegno che scadranno alla fine del mese». Nella parte finale della lettera i due ministri evidenziano anche che la rapida attivazione di Sure rappresenterebbe «un esempio positivo di solidarietà tra gli Stati membri e a favore dei lavoratori europei e si impegnano a proseguire il dialogo sulla risposta dell’Italia alla crisi», oltre che sulle politiche «a sostegno dei lavoratori e del benessere della popolazione in generale».