Se tutti i nodi vengono al pettine, il caso Sven Liebich dimostra che per la legge sull’autodeterminazione in Germania era solo questione di tempo. Il neonazista tedesco rischia di finire in carcere per il processo per diffamazione in cui è imputato al tribunale regionale di Halle, attualmente arrivato in appello, ma potrebbe non finire dietro le sbarre, perché ha cambiato genere.
Dal dicembre scorso si fa chiamare Marla Svenja Liebich: grazie alla legge sopracitata, che consente di definire autonomamente la propria identità di genere al costo di circa 50 euro da corrispondere alle autorità quando si effettua la modifica nel registro, ha modificato il suo genere, quindi se venisse confermata la condanna a una pena detentiva potrebbe finire in un carcere femminile, ma non è neppure detto, perché i giudici potrebbero non sapere dove assegnarlo.
Nell’agosto scorso Sven Liebich è stato condannato a un anno e 6 mesi senza libertà vigilata per incitamento all’odio e diffamazione, ma non ha ancora scontato la pena, anzi ha presentato appello e ora ha cambiato genere, suscitando il sospetto che voglia usare questo espediente per evitare di finire in carcere, visto che sono note le sue posizioni anti-LGBTQ+ e contro la politica gender. I reati per i quali è stato condannato, infatti, comprendono anche insulti e aggressioni verbali al Gay Pride del 2022.
SVEN LIEBICH DIVENTA UN CASO
La vicenda di Sven Liebich, comunque, non solleva solo perplessità sulla genuinità della sua decisione di cambiare sesso, ma dubbi sulla nuova legge sull’autodeterminazione del genere, possibile senza bisogno di perizie mediche. Per il tribunale di Lipsia, non si altera la condanna, che resta valida, eppure c’è un problema riguardo il luogo di detenzione: se finisse in carcere, sarebbe maschile o femminile?
Manca, infatti, l’automatismo per il trasferimento di penitenziario per chi cambia genere, quindi i casi vanno valutati caso per caso. Lo stesso portavoce del tribunale ha spiegato che non è detto che si venga trasferiti in una prigione di genere diverso quando si cambia sesso, precisando che ci saranno valutazioni individuali.
GERMANIA, BUFERA SULLA LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE
Intanto, in Germania si infiamma il dibattito politico attorno al caso Sven Liebich. Andrea Lindholz, vice capogruppo del gruppo parlamentare CDU/CSU, ha dichiarato a WELT di essere “stupita” per la rapidità con cui si è verificato un caso del genere, da cui aveva sempre messo in guardia senza essere ascoltata. “Alla luce della situazione della sicurezza, non possiamo permetterci di cambiare identità a piacimento. Questo danneggia la sicurezza e lo stato di diritto“, ha dichiarato Lindholz.
Ritiene, dunque, che il governo tedesco abbia “commesso un grosso errore” escludendo la possibilità di esame per il cambio di genere. “Il semaforo inoltre non ha fatto un favore alle persone trans se l’accettazione nella società alla fine diminuisce e lo stato civile si riduce all’assurdo“.
Per Sahra Wagenknecht di BSW si tratta di una “deliberata provocazione“. Al giornale tedesco ha spiegato che il caso Sven Liebich “dimostra che questa legge sull’autodeterminazione invita all’abuso e deve essere abolita in questa forma“. Il rischio è che “i diritti delle donne vengano messi a repentaglio“.