Un 16enne arrestato è al centro delle indagini per la sparatoria che ieri sera ha insanguinato le strade di Uppsala – città universitaria a 70 km da Stoccolma – provocando tre morti in un salone di barbiere; le vittime, tra i 15 e i 20 anni, sono state colpite a colpi di arma da fuoco prima che l’assalitore fuggisse in motorino.
L’arresto del minore – avvenuto poche ore dopo il fatto nella sua abitazione – è stato confermato dalla procura svedese, mentre la polizia mantiene riserbo su dinamiche e movente: “Non escludiamo legami con la criminalità organizzata, ma è prematuro confermarlo” ha dichiarato Erik Åkerlund, capo delle indagini, durante una conferenza stampa. Uppsala è nota per essere la base storica di boss rivali come Ismael Abdo e Rawa Majid, entrambi operanti dall’estero e fonti giornalistiche locali suggeriscono che almeno una vittima fosse legata a faide tra gang.
Nonostante il 16enne arrestato, gli investigatori stanno interrogando altre persone “di interesse” e analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza raccogliendo prove balistiche e testimonianze. Il ministro della Giustizia Gunnar Strömmer ha definito l’episodio “estremamente grave” riflettendo l’allarme per l’aumento di violenze armate nel Paese: solo il 14 aprile, due persone sono state uccise a Goteborg in uno scontro probabilmente legato a gang, mentre a febbraio la strage di Orebro, con 10 morti per mano di un 35enne, aveva sconvolto l’opinione pubblica.
La tendenza a reclutare minorenni come sicari – sfruttando l’età minima di imputabilità fissata a 15 anni – complica il contrasto al fenomeno, che ormai preoccupa anche la popolazione. Intanto, Uppsala si prepara alle celebrazioni di Valpurga, attese tra 100.000 e 150.000 persone, mentre la polizia intensifica i controlli.
16enne arrestato e l’emergenza gang in Svezia
Il 16enne arrestato riapre il tema sulla crisi della sicurezza in Svezia, dove omicidi e sparatorie legate alle gang sono raddoppiati nell’ultimo decennio; secondo gli esperti, le organizzazioni criminali sfruttano sempre più adolescenti per compiere attacchi, evitando condanne severe grazie alle norme sulla minore età. Le vittime di ieri – anche se non ufficialmente collegate alla malavita – operavano in un territorio conteso: nel 2023, Uppsala ha registrato 12 episodi violenti, molti riconducibili a faide tra fazioni.
La sparatoria arriva in un momento già teso e delicato – con il governo sotto pressione per rafforzare le leggi anti-gang – e il premier Ulf Kristersson ha promesso “misure senza precedenti” tra cui pattuglie militari nelle aree critiche e inasprimento delle pene ma l’efficacia resta incerta: nel 2024, 45 omicidi sono stati classificati come legati alla criminalità organizzata – il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2023 – e l’episodio di Uppsala, oltre a stroncare la fiducia nelle istituzioni, rischia di oscurare le tradizionali festività primaverili.
Migliaia di giovani sono attesi per le celebrazioni di Valpurga, e la polizia ha già annunciato un’intensificazione dei controlli; la sfida per Stoccolma resta quella di trovare un equilibrio tra repressione e prevenzione, in un Paese dove il mito della “società perfetta” si sgretola sotto i colpi delle armi.