Timothy Snyder, professore dell’Università di Yale, commenta la profonda incomprensione dell’Occidente nei confronti della Russia. Storico dell’Ucraina e dell’Europa centrale e orientale, Snyder in una lunga intervista concessa al Financial Times Europe illustra che “la nostra errata visione della Russia è profonda. Molto profonda”. E invoca l’urgenza di inserire un maggiore contesto storico al dibattito pubblico che circonda la guerra in Ucraina condotta dalla Russia.
Secondo Snyder, “nell’analogia di cui stiamo parlando (la Conferenza di Monaco del 1938, ndr) la Russia è la Germania [nazista]. E penso che questo sia generalmente produttivo come paragone, ma è anche generalmente tabù. E il fatto che sia generalmente tabù è stato uno dei nostri problemi fin dall’inizio“. Per lo storico, le persone sono “stranamente esitanti” a definire la Russia di Putin come fascista, eppure “sono molti i livelli su cui l’analogia [con la Germania nazista] regge“. Per Snyder, la mancanza di chiarezza storica sulla Russia è stato un errore mortale e continua a essere al centro di una interpretazione errata di Putin. Lo storico critica infatti il continuo concentrarsi su soluzioni “pragmatiche” al conflitto e la concettualizzazione di Putin come una sorta di potere politico cinico, ma in cui ci si può identificare, di stampo occidentale.
La Russia di Putin nella visione dell’Occidente: “modellata da nostre idee di tecnocrazia e stabilità”
Per lo storico Timothy Snyder, intervistato dal Financial Times Europe in merito alla guerra tra Russia e Ucraina, le idee radicali di Putin sono state catastroficamente minimizzare nell’analisi occidentale. “Le idee, a quanto pare, contano. Fino a poco tempo fa le discussioni [occidentali] su Putin sono state modellate dalle nostre idee di tecnocrazia, pragmatismo e stabilità – categorie che, a mio avviso, sono già esaurite“. In particolare dichiara che “quando Putin è tornato alla presidenza [nel 2012] si poteva scorgere nei suoi proclami in lingua russa, nelle interviste radiofoniche e sulla stampa, una chiara visione del mondo, che è essenzialmente la visione del mondo che ci è diventata più familiare dal febbraio 2022, secondo la quale non si tratta di Stati, bensì di civiltà; non si tratta di interessi, ma di missioni”.
Per Snyder, “Putin non è un nostro problema” in quanto “gli ultimi 30 anni hanno dimostrato chiaramente che non abbiamo la capacità di influenzare la Russia… Più volte abbiamo dimostrato di non cambiare nulla all’interno della Russia”. sottolineando che “la Russia non può avere una politica interna” in quanto “l’élite ha rubato tutto il denaro, tutte le leggi sono corrotte, e non c’è quasi mobilità sociale o possibilità di cambiamento nella vita della maggior parte dei russi, così la politica estera deve compensare e fornire la materia prima – la scenografia – per la governance”. Aggiungendo che “non si possono affrontare problemi politici di prim’ordine senza storia“, la quale “ci offre più modi di vedere”.