È ispirata al mondo dei tarocchi l’ultima collezione di Christian Dior per la primavera estate 2021. A mettere la firma sulle creazioni della celebre maison francese è, da sei anni a questa parte, la stilista romana Maria Grazia Chiuri. C’è anche il genio di un altro italiano per questa collezione di alta moda: quello di Matteo Garrone, il regista della serie tv “Gomorra”. Il cortometraggio Le Château du Tarot è ambientato all’interno del moresco Castello di Sammezzano, poco lontano da Firenze. Italo-francese, inoltre, è il volto di una delle attrici protagoniste dello short-movie. Stiamo parlando di Agnese Claisse, figlia dell’attrice Laura Morante e dell’attore e regista George Claisse.
Dietro le quinte della collezione ispirata ai tarocchi e all’esoterismo c’è poi la mano dell’artista illustratore Pietro Ruffo, collaboratore di lunga data della Chiuri. L’universo a cui la copia Chiuri-Ruffo si è ispirata è quello evocato dal mazzo dei tarocchi miniati da Bonifacio Bembo per i duchi di Milano in pieno Rinascimento. L’arcano preferito della stilista? “La morte perché rappresenta la rinascita”.
DIOR, I TAROCCHI PER GUARDARE AL FUTURO
“Nei periodi di incertezza – ha raccontato la stilista Maria Grazia Chiuri a MF Fashion – come l’attuale e quello vissuto da monsieur Dior nel dopoguerra, emerge il bisogno di avere una visione ottimistica verso il futuro. Ho pensato ai tarocchi non solo per la loro funzione specificamente divinatoria ma come strumento di autoanalisi. Il messaggio è quello di non aver paura, di andare avanti e continuare a camminare. Un messaggio importante in un’epoca in cui ci troviamo un po’ persi”. Già direttore creativo per Valentino al fianco di Pier Paolo Piccioli, Chiuri è stata la prima donna a dirigere la celebre maison francese, portando con sé una ventata di “rivoluzione”. È stata lei a insistere per avere al suo fianco ancora una volta il regista Matteo Garrone “Matteo può esprimere al meglio il mondo della couture – ha detto ancora la stilista grazie al suo approccio così artigianale al cinema. In più è stato in grado di coniugare lo show tradizionale alla sua versione cinematografica per ricordare che si tratta, comunque, di una sfilata di moda”.