Da quest’anno le tasse da applicare agli stipendi per il 2025 hanno variato le loro regole. Lo sgravio non prevede più la decontribuzione fiscale ma un meccanismo di defiscalizzazione, completamente differente.
La Legge di Bilancio di quest’anno ha apportato dei cambiamenti importanti sul sistema Irpef. Tuttavia, si conferma l’applicazione delle tre aliquote partendo dal primo scaglione al ventitré per centro fino all’ultimo che è al quarantatré per cento.
Tasse in meno sugli stipendi 2025 grazie al taglio
La novità di quest’anno implica un minor pagamento sulle tasse da pagare sugli stipendi 2025 grazie al taglio del cuneo fiscale. Prima di approfondire ricordiamo che l’ultimo Bilancio ha previsto la “no tax area“.
Nella no tax area rientrano sia i dipendenti che i lavoratori autonomi, con le soglie rispettivamente per 8.500€ e 5.000€.
L’incentivo fiscale si applica al 7,1% entro un massimo di 8.500€, al 5,3% entro i 15.000€ e al 4,8% per redditi più alti di 15.000€.
Infine per gli ISEE molto più elevati, entro 32.000€ la detrazione complessiva ammonta a 1.000€ e fino a 40.000€ il risultato è derivante dal conteggio: mille * [(40.000€ – il reddito totale) diviso 8.000].
Trattenute fiscali da sostenere per il dipendente
Per far risultare lo stipendio al netto delle tasse ogni dipendente deve tener conto delle trattenute fiscali a suo carico. Si fa riferimento perlopiù ai contributi INPS a carico del lavoratore (ammontano al 9,49%), alle addizionali sia comunali che regionali e l’aliquota in base al reddito percepito.
Poi vi sono le trattenute pagate dal datore di lavoro che però non tengono conto della RAL complessiva e non possono esser visionati in busta paga. Ci si riferisce all’accantonamento del TFR, ai contributi previdenziali e ai versamenti INAIL.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale favorirà prevalentemente coloro che hanno un ISEE medio basso, dunque suggeriamo di accertarsi autonomamente controllando la propria busta paga all’interno dell’area riservata dell’Ade.