Come è andata la telefonata Trump-Putin e cosa si sono detti: “subito al via i negoziati per la pace tra Ucraina e Russia”. Il possibile ruolo del Vaticano
DUE ORE DI TELEFONATA FRA PUTIN E TRUMP: LE PRIME DICHIARAZIONI FANNO SPERARE
«Colloquio utile, significativo e molto utile»: è questo il primo commento sulla telefonata Trump-Putin avvenuto questo pomeriggio per oltre due ore, secondo quanto trapela dall’agenzia russa Ria Novosti. A parlare è direttamente il Presidente a margine di un evento in una scuola a Mosca, appena pochi minuti dopo la fine del colloquio “osservato” da ogni parte del mondo: le telefonate con Merz, Meloni, Macron e Starmer ieri sera, e l’importante chiamata di Trump al Presidente ucraino Zelensky – questa volta anticipando il dialogo con Putin, mentre due mesi fa era avvenuto il contrario – hanno preceduto il dialogo considerato dal Presidente americano come l’unico “strumento” in grado di risolvere la guerra Ucraina-Russia in corso da oltre tre anni.
Il tema principale, ribadisce il Cremlino, «è eliminare le cause di fondo che hanno portato al conflitto»; a livello di “aperture” rispetto alle precedenti telefonate con il leader americano, Putin ha sottolineato la necessità che al più presto Mosca e Kiev «trovino compromessi».
Se dal lato di Trump l’intento è quello di raccogliere un cessate il fuoco momentaneo di 30 giorni per avviare i negoziati di pace in un clima più “sereno” (criterio concordato dal leader americano con gli alleati europei), per il Cremlino occorre mettere in fila diversi compromessi per poter avviare la tregua: «abbiamo parlato di cessate il fuoco», ha spiegato ancora Putin al termine della telefonata, aggiungendo che la Russia si è detta pronta a collaborare con l’Ucraina «su un memorandum per un futuro trattato di pace».
PUTIN, TRUMP, ZELENSKY E IL FUTURO DELLA GUERRA IN UCRAINA: LA “VERITÀ” SVELATA DAL VICEPRESIDENTE J.D. VANCE
Poco prima delle ore 20 (in Italia) arriva anche la dichiarazione su Truth del Presidente USA Donald Trump, entusiasta dei risultati ottenuti nella telefonata con Vladimir Putin: «È andata molto bene. Russia e Ucraina inizieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco». Immediata l’informazione “girata” in un successivo colloquio in videoconferenza da Trump con i leader “volenterosi” più Von der Leyen e la Presidente Giorgia Meloni:l’avvio delle trattative di pace, ha spiegato Trump, ha visto subito coinvolgere il Presidente Zelensky e gli altri leader UE, compreso il Presidente della Finlandia Stubb.
Secondo il Presidente Trump un elemento non da poco nell’ottica di avviare i negoziati quanto prima riguarda l’impegno di Papa Leone XIV, confermato anche oggi durante la visita del vicepresidente J.D. Vance in Vaticano: «la Santa Sede si è detta interessata ad ospitare le trattative», ha confermato il tycoon dopo la telefonata con Vladimir Putin. Le condizioni sui negoziati, ha concluso Trump, devono essere decise dalle due parti coinvolte: su questo punto, ha poi chiarito il Capo del Cremlino, sarà messo a punto un memorandum nei prossimi giorni per intavolare la tregua.
Come già visto più volte in questi lunghi tre anni di guerra, tra le dichiarazioni e l’effettiva realtà è sempre passato un’enormità di “spazio” ma il grado di accordo messo sul tavolo da Trump con Putin sembra sicuramente più avanzato di tutti i tentativi precedenti. Come ha ammesso oggi Vance uscendo dall’udienza con Papa Leone XIV, il Presidente russo dà l’idea di non sapere come uscire dall’impasse di una guerra iniziata tre anni fa e gestita molto male «dalla Presidenza Biden».
Come però già avvenuto nel recente passato, le dichiarazioni caustiche di Rubio e Vance servono a mettere “sotto pressione” il Cremlino, spingendo ai colloqui diretti con Trump per poter arrivare – si spera a breve – a negoziati con l’Ucraina di Zelensky, il qualche anche oggi ha confermato l’intento di trattative dirette con cessate il fuoco definitivo.