L'attacco del teologo Andrea Grillo contro la "maleducazione eucaristica" di Carlo Acutis: i miracoli della Comunione e lo "scandalo" della fede viva
LA CRITICA ALLA FEDE DI CARLO ACUTIS SUI “MIRACOLI EUCARISTICI”: L’ATTACCO DEL TEOLOGO ANDREA GRILLO
Uno dei temi che ha da sempre affascinato e attirato della fede cristiana il giovanissimo Beato Carlo Acutis – prossimo alla canonizzazione assieme a Pier Giorgio Frassati il 7 settembre 2025 – è la passione per il mistero dell’Eucaristia: quel pane e vino che si tramutano in corpo e sangue di Cristo ha colpito due millenni di teologi, padri della Chiesa, Santi, eretici, intellettuali e quant’altro. Eppure dall’interno della Chiesa alle volte si odono voci in dissenso (di per sé mai un problema a prescindere, ndr) che, come nel caso di Acutis, rischiano di rivelarsi uno spiacevole attacco gratuito.
Accade infatti che il teologo Andrea Grillo, dal suo blog “Come se non” – riportato poi sulla rivista online “Munera-Cittadella Editrice” – si scaglia contro la «maleducazione eucaristica» del giovane Beato Carlo Acutis, prendendosela più che altro con il Vaticano e chi attorno a questa importante figura di giovane cristiano (morto a soli 15 anni nel 2006) ha portato la causa di canonizzazione ormai all’approdo per la Santità, quando vi sarebbe invece una cultura “distorta” dell’Eucaristia e del miracolo della comunione.

Conosciuto anche come “Patrono di Internet”, Acutis proprio per la sua forte passione giovanile per l’Eucaristia ha composto una mostra fotografica online dedicata ai vari miracoli eucaristici avvenuti nella storia in giro per il mondo: secondo Grillo – che è professore al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo – quella del giovane ragazzo lombardo sarebbe una teologica eucaristica «vecchia, ossessiva e pesante», che trascura gli elementi decisivi, e «distorcendo il valore ecclesiale dell’eucaristia». Per il teologo infatti è il valore della comunione tra Chiesa e Cristo il vero miracolo dell’Eucaristia, mentre una passione ardente come quella del giovane Acutis mal interpreterebbe – col rischio di creare “falsi miti miracolistici” – il significato del Corpo di Cristo.
UNA RISPOSTA (NON TEOLOGICA) PER APRIRE IL TEMA DELL’AMORE CRISTIANO
Ora non siamo qui per una risposta teologica, dottrinale, né tantomeno “profonda” dal punto di vista patristico: chi vi scrive non ha di queste conoscenze e si limita ad osservare un cortocircuito tra una critica molto peculiare e appuntita del teologo Grillo contro Carlo Acutis e contro i “maestri” che avrebbero contribuito a non correggere la presunta “maleducazione eucaristica” del prossimo Santo della Chiesa.
Il fatto che una lunga fase di beatificazione e canonizzazione abbia accertato la santità del ragazzo è un tema di cui tenere conto, così come la semplicità di un adolescente nel suo anomalo ma limpidissimo amore per Gesù: il rischio è che si arrivi a porre una disputa “teorica”, “razionale” che parta non da una preoccupazione di contenuto, ma dallo “scandalo” che vi sia qualcuno che abbia potuto credere ai miracoli eucaristici già a suo tempo affermati da Papi, Padri della Chiesa e altri Santi, piuttosto che non sul significato (altrettanto importante) dell’unità ecclesiale tra Eucaristia, Gesù e Chiesa.
È un modo semplice, se si vuole anche acerbo, di un 15enne con la passione dell’informatica, di comunicare il proprio amore per Cristo che non rientra nei canoni liturgici “per eccellenza”: eppure siamo così sicuri che siano da bollare come “falsi” dei miracoli avvenuti e riconosciuti dalla Chiesa stessa nel corso delle varie trattazioni sulle inspiegabili manifestazioni eucaristiche in giro per il mondo?
È vero, Carlo Acutis non è stato un teologo (e in un certo qual luogo per Grillo non è il vero obiettivo della contestazione, semmai appunto la Chiesa e il Vaticano di oggi con Papa Leone XIV che ha firmato la nuova data di canonizzazione dopo il predecessore Papa Francesco): è stato solo un testimone “normale” che si è soffermato sull’essenziale del cristianesimo.
La fede è viva, la «Messa è una autostrada per il cielo», così come «tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie»: perché non provare ad interrogarsi sul valore affettivo della fede cristiana di Carlo Acutis, sulla testimonianza da lui svolta, soffermandosi invece sugli elementi “teorici” che mettono in contrapposizione (invece che unire, come invoca di continuo Papa Leone) dottrina e fede, ragione e amore?