Mak Parhar, terrapiattista, no vax e negazionista del Covid canadese, è morto. L’uomo aveva accusato sintomi Covid nei giorni scorsi e soltanto mercoledì 3 novembre, in una diretta Facebook, aveva annunciato di aver assunto ivermectina per curarsi. Il 48enne canadese è stato trovato privo di vita nella sua casa di New Westminster giovedì 4 novembre 2021 e le cause della sua dipartita non sono ancora conosciute, anche se un portavoce ha dichiarato che sarà condotta un’indagine da parte del coroner, che potrebbe richiedere mesi di tempo.
Parhar negli ultimi due anni era divenuto un volto noto nell’universo no vax, in quanto aveva diffuso fake news sul Coronavirus. Inoltre, aveva continuato a tenere aperto il suo studio di yoga in violazione degli ordini di salute pubblica ed era stato arrestato e accusato di aver disobbedito alle leggi sulla quarantena. Recentemente, in un filmato pubblicato sul suo profilo Facebook il giorno prima di morire, aveva asserito di essersi curato con l’ivermectina: “Quel rimuovi-parassiti per cavalli? L’ho preso e mi sento dal 40 al 50 per cento meglio. Ma sono un po’ giù in questo momento”.
MAK PARHAR, MORTO NO VAX E NEGAZIONISTA COVID: PRIMI SINTOMI A FINE OTTOBRE?
Mak Parhar, in un video precedente, registrato alla fine del mese di ottobre, tossiva ripetutamente e si lamentava di essere malato, ma negava la possibilità di avere contratto il virus SARS-CoV-2, in quanto, a suo dire, non esisteva: “Sono imbottito di farmaci molto forti da due giorni, è l’unico modo in cui posso stare in piedi, altrimenti sto a letto”.
La sua notorietà era aumentata quando, nell’autunno 2020, aveva ripetutamente violato la legge canadese sulla quarantena dopo conferenza sulla terra piatta negli Stati Uniti d’America. Era quindi finito in manette nel novembre di quell’anno ed era atteso in tribunale la settimana scorsa, ma le date sono state posticipate perché “era troppo malato per iniziare il processo”. Nell’aprile 2021 Parhar aveva accusato il governo di rapimento e terrorismo per il suo arresto, ma le sue parole erano state bollate dal giudice come “palesemente assurde e senza senso”.