Nelle ultime 24 ore sono state registrate due nuove scosse di terremoto Campi Flegrei: ecco tutti i dettagli e le parole di Di Vito
L’ultima scossa di terremoto Campi Flegrei è stata quella localizzata nella giornata di ieri, un evento sismico di magnitudo 2.0 gradi sulla scala Richter che è stata, come da copione, avvertita in maniera indistinta dalla popolazione locale. Il sisma è stato registrato di preciso alle ore 14:38 di ieri pomeriggio, e fra le città dove è stato avvertito, anche la vicina Napoli. Numerose sono state le segnalazioni sulla pagina Facebook Quelli della zona rossa del vulcano Campi Flegrei, e sono stati diversi i testimoni che hanno descritto un evento sismico strano: “Una strana scossa, avvertita come uno spostamento d’aria a suolo San Gennaro”, scrive un utente, e un altro aggiunge: “Vibrazione dei vetri come se fosse il vento in via Epomeo”.
Conferme da parte di un altro navigante del web: “Sentita a Pisani confermo quello che ha detto un altro utente, ho sentito scossa con spostamento aria, lì per lì ho pensato ad una forte folata di vento”. Una scossa di terremoto Campi Flegrei quindi decisamente particolare, tra l’altro anticipata anche da un forte boato. Da registrare anche un altro sisma sempre nella giornata di ieri, quella di magnitudo 1.8 gradi sulla scala Richter avvenuta alle ore 4:35.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, 6 MILIONI DI EURO PER L’INGV
In attesa di capire se ci saranno altre scosse di terremoto Campi Flegrei nelle prossime ore, nella giornata di ieri è tornato a parlare il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, che ha commentato in maniera positiva i sei milioni di euro che sono stati stanziati dal governo per le reti di monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, parlando di “passi avanti nella tecnologia” grazie a questi nuovi fondi, utilizzati ovviamente per studiare al meglio cosa accade ai Campi Flegrei. I fondi verranno utilizzati anche per avere una rete di sensori maggiore che registri la deformazione del suolo, il famoso fenomeno del bradisismo che fortunatamente è in diminuzione negli ultimi due mesi, dopo un febbraio e un marzo piuttosto movimentati, causa le numerose e violente scosse di terremoto Campi Flegrei.
I 6 milioni di euro, come precisa il quotidiano Il Mattino, sono stati stanziati per il cosiddetto progetto Rose, che riguarderà non soltanto il fenomeno degli eventi sismici nella caldera, ma la maggior parte saranno comunque destinati a tale situazione sismica, che è quella attualmente pregnante per quanto riguarda il territorio italiano. Per Di Vito si tratta di una somma di denaro ritenuta “sufficiente al momento”, facendo chiaramente capire come la somma sia stata quella richiesta dallo stesso istituto appunto per effettuare nuovi studi ma anche migliorare la tecnologia ed eventualmente implementare il personale.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL PUNTO DI DI VITO E QUELLO DEGLI OPERATORI TURISTICI
Obiettivo, comprendere al meglio come si muova il vulcano che si trova in quel di Pozzuoli e che dà vita alle continue scosse di terremoto Campi Flegrei, e per cui negli ultimi tempi sono stati pubblicati degli interessanti studi. Per Di Vito grazie a questi studi e all’introduzione di nuovi sensori sarà come monitorare un essere umano “non soltanto su una sola parte del corpo” ma distribuendo i vari sensori un po’ ovunque. Entro un anno queste nuove tecnologie saranno acquistate e utilizzate, nel frattempo l’istituto si concentrerà su una nuova indagine inerente l’emissione di gas lungo la caldera per comprendere se rispetto agli anni precedenti vi siano state delle variazioni significative.
Se da una parte l’Ingv è quindi contenta dei fondi ricevuti, un po’ meno lo sono gli albergatori e gli operatori turistici nel commentare il nuovo decreto Campi Flegrei, così come riferisce RaiNews: “Ci aspettavamo di più”, fanno sapere dalla categoria, sottolineando che il nuovo decreto risulta a loro modo di vedere “inadeguato” per affrontare le continue scosse di terremoto Campi Flegrei che rappresentano purtroppo una costante per i residenti della zona.