Sono in corso tutta una serie di attente valutazioni e analisi per rendere più sicura l’area dei Campi Flegrei scongiurando tutti i possibili – e potenzialmente drammatici – rischi che la popolazione potrebbe correre nel caso in cui dall’attuale condizione di bradisismo la situazione peggiori ulteriormente aprendo le porte ad un possibile (e mai veramente escluso) rischio eruttivo: analisi e valutazioni che sono culminate con una nuova strategia sui livelli di allerta per i Campi Flegrei che è stata presentata oggi dalla Protezione Civile durante un’apposita conferenza stampa – che trovate in calce a questo articolo – e che dovrebbero diventare operativi nelle prossime settimane.
Partendo – però – dal principio, il fondamentale punto messo in chiaro dalla Protezione Civile è che attualmente la situazione ai Campi Flegrei non presenta nessuna indicazione di un possibile aumento dei rischi per la popolazione: seppur la dinamica bradisismica sia in evidente evoluzione, nulla fa pensare ad un possibile aumento del livello di allerta – attualmente giallo, secondo grado su quattro -; e mentre dal punto di vista eruttivo, dalle osservazioni è chiaro che il magma non sia ancora in risalita, scongiurando l’ipotesi di un’imminente eruzione, resta chiaro che l’attenzione degli esperti non diminuirà.
Come cambiano i livelli di allerta per i Campi Flegrei: le prime evacuazioni già in caso di rischio arancione
Proprio in tal senso – e dunque non in quello di un cambio di scenario imminente – va letta la scelta di aggiornare i livelli di allerta per la popolazione dei Campi Flegrei e – soprattutto – per gli addetti ai lavori e gli operatori: dal punto di vista tellurico e bradisismico resterà in vigore l’attuale distinzione tra verde, giallo, arancione e rosso che rappresentano (ovviamente) livelli crescenti entro i quali dovranno scattare determinate reazioni; arrivando fino all’evacuazione completa della popolazione raggiunto il quarto stadio.
Mentre al contempo a cambiare saranno i livelli di allerta per il vulcano, estendendo il giallo e l’arancione a due nuove categorie di rischio: in particolare il giallo sarà diviso in “disequilibrio debole” e “disequilibrio medio” che prevedono crescenti livelli di monitoraggio della caldera, di formazione per gli operatori e informazione per la popolazione e – soprattutto – di esercitazioni per le eventuali evacuazioni che dovranno richiedere al massimo 72 di ore di tempo.
Il livello arancione d’allerta per i Campi Flegrei – invece – sarà diviso in “disequilibrio forte” e “disequilibrio molto forte” ed è qui che inizieranno le vere e proprie operazioni di salvataggio: già nel primo si procederà a dichiarare lo stato d’emergenza nazionale per permettere di attivare i Centri di accoglienza nei quali far confluire – in un primo momento – i residente delle RSA, i ricoverati degli ospedali e i carcerati, limitando al contempo il turismo ed incentivando l’evacuazione volontaria della popolazione; mentre nel secondo livello si procederà ai primi allontanamenti obbligatori dall’area dei Campi Flegrei.