Quasi la metà degli edifici e degli immobili costruiti sul territorio dei Campi Flegrei risultano essere – a vario titolo – a rischio a fronte di un potenziale sisma di intensità superiore a quelli che si sono verificati fino a questo momento: a dirlo è un report pubblicato qualche settimana fa condotto dal Centro Studi Plinius che ha condotto una serie di analisi speditive per appurare lo stato degli edifici e capire come agire per scongiurare preventivamente una conta di morti che sarebbe decisamente alta se si verificassero – e per i Campi Flegrei è una possibile tangibile – terremoti superiori al grado 5 di magnitudo.
Nel dettaglio l’analisi ha censito – con ispezioni condotte solamente all’estero e pertanto potenzialmente soggette ad errori statistici – gli oltre 12mila edifici presenti sull’area a maggior rischio dei Campi Flegrei: di questi il 10% (all’incirca 1.200 sul totale) presenta un rischio grave rientrando nella Classe A della scala macrosismica, mentre un altro 40% risulta essere degno di particolari attenzioni e verifiche costanti; il tutto – naturalmente – con solo pochi più di 6mila edifici che sarebbero in grado di resistere ad un terremoto di forte entità.
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Al di là dei numeri – certamente poco positivi e degni di attenzione -, il dottor Giulio Zuccaro (che guida il centro studio Plinius) ci ha tenuto a mettere i chiaro fin da subito che sei 12mila edifici ai Campi Flegrei ne sarebbero stati controllati ‘solamente’ 9mila prestando esclusivamente attenzione a quelli residenziali; precisando poi dubito dopo che pur essendo dentro alla categoria di rischio maggiore, quei 900 non è necessariamente detto che crollino, sottolineando soprattutto che in caso di un terremoto di magnitudo 5.0 “non mi aspetterei catastrofi”.
Al contempo, per ridurre questo ormai noto rischio per gli immobili dei Campi Flegrei il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha recentemente ricordato che sono stati già stanziati i primi 100 milioni di euro destinati ad alimentare una sorta di ‘sisma bonus’ per la popolazione flegrea che dovrebbe durare almeno fino al 2029; al quale si unisce anche quel mezzo miliardo stanziato dallo Stato per rendere sicuri gli immobili pubblici.