La dottoressa Tiziana Vanorio ha effettuato una scoperta molto interessante sulle scosse di terremoto Campi Flegrei: ecco la sua ricerca
Tiziana Vanorio, docente dell’Università di Stanford e grande esperta di geofisica, ha recentemente effettuato una scoperta che potrebbe meglio spiegare le continue scosse di terremoto Campi Flegrei. Attraverso uno studio pubblicato su Science Advances, è arrivata alla conclusione che alla base del fenomeno del bradisismo, il sollevamento del suolo, ci sarebbe la pressione esercitata dai fluidi che si trovano al di sotto del suolo. Da sempre appassionata della materia, lei che proviene dalla terra della caldera, dopo anni di meticoloso studio, ricerche e lavori, è arrivata a un risultato che, secondo quanto scrive Repubblica, potrebbe “cambiare le prospettive”.
Lo ha fatto attraverso l’analisi di alcuni campioni trovati in quel di Pozzuoli, e che smentisce le teorie fin qui più autorevoli, secondo cui il sollevamento del suolo che dà vita alle scosse di terremoto Campi Flegrei è collegato alla risalita del magma o ai gas. Tiziana Vanorio racconta di aver iniziato il suo studio spinta dal desiderio di conoscere “le proprietà delle rocce e la loro deformazione”, aggiungendo che, senza queste conoscenze, qualsiasi modello sarebbe stato solo ipotetico.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, VANORIO: “ECCO COS’ABBIAMO SCOPERTO”
La dottoressa descrive la caldera come “una pentola a pressione”, con i fluidi che si accumulano, penetrando nelle rocce, fino a che non spingono verso l’alto e il suolo si solleva, giusto per spiegarlo in maniera più semplice.
La ricercatrice si è fatta aiutare da una sorta di “Tac” del sottosuolo, realizzata insieme ai colleghi dell’Università di Napoli, e analizzando ben 10.000 terremoti: si è quindi scoperta un’anomalia che si ripete fin dall’inizio della crisi bradisismica degli anni ’80, ovvero la presenza di un “serbatoio geotermico” che si trova al di sotto della cittadina di Pozzuoli, che “si ricarica e va in pressione”. A quel punto, gli scienziati hanno voluto analizzare il tasso di deformazione delle rocce nel serbatoio, ed è emerso che fosse come un palloncino: ogni volta che entra acqua, lo stesso si deforma, e più acqua arriva, più la deformazione risulta essere accentuata.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, VANORIO: “SERVE UN DIBATTITO SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO”
Alla luce di quanto appurato, secondo la dottoressa Vanorio, sarebbe bene, per meglio comprendere il meccanismo delle scosse di terremoto Campi Flegrei, censire i pozzi che si trovano nell’area, ma anche calcolare la pressione del serbatoio e monitorare le falde. Servirebbe quindi “riaprire un dibattito serio sul dissesto idrogeologico”, aggiunge.
A riguardo, precisa che i canali borbonici dell’area sono spesso ostruiti e sporchi, e ciò contribuisce alle esondazioni che, a loro volta, fanno filtrare ulteriore acqua nel sottosuolo: “È assurdo una situazione di questo tipo nel 2025”, denuncia. Insomma, una conclusione molto interessante quella a cui è arrivata la dottoressa Vanorio, uno spunto rilevante su cui va sicuramente effettuato un approfondimento: meglio comprendere il funzionamento del sottosuolo può dare vita a iniziative consone in favore dei cittadini, che da tempo vivono in tensione a causa delle continue scosse e dei relativi movimenti oscillatori.