TERREMOTO CARAIBI E RISCHIO TSUNAMI: COS’È SUCCESSO
Prima una fortissima scossa di terremoto, poi l’allerta tsunami: sono state ore di ansia per diversi Stati dell’America Centrale a causa della più grande scossa da due anni che si è verificata nel Mar dei Caraibi. Il sisma è stato così forte da far scattare un potenziale rischio tsunami nei Paesi vicini che solo nelle ultime ore è stato ritirato. Infatti, si temevano onde alte fino a tre metri sopra il livello del mare lungo alcune regioni costiere di Cuba, invece in Honduras e nelle Isole Cayman potevano essere di almeno un metro.
Anche se il National Weather Service (NWS) ha ritirato l’allerta tsunami in Porto Rico e Isole Vergini, la popolazione locale qui è stata comunque esortata a fare attenzione in prossimità dell’acqua a causa delle imprevedibili e potenti correnti.
Il terremoto Caraibi è stato di magnitudo 7.6, ma il Centro di allerta tsunami aveva inizialmente segnalato una scossa di magnitudo 8,0 prima di declassarla. L’edizione americana dell’Express ha riferito, in merito all’epicentro del sisma, che la scossa è stata rilevata a 209 km a sud-ovest di George Town, nelle Isole Cayman.
TERREMOTO CARAIBI, ALLARME TSUNAMI RIENTRATO
L’elenco di isole e Paesi che, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), hanno emesso avvisi di potenziale rischio tsunami per il terremoto Caraibi è lunga e comprende diversi Paesi, tra cui Colombia, Haiti, Costa Rica, Bahamas, Cuba, Isole Cayman, Panama, Repubblica Dominicana, Honduras, Messico, Guatemala, Nicaragua e Giamaica. Poi l’allarme è rientrato.
Ma già lo scienziato atmosferico Matthew Cappucci era intervenuto sui social media per fugare ogni paura riguardo l’allerta tsunami: “Il sisma era poco profondo, con una profondità di appena 7 miglia. Si è trattato di una scossa laterale, con un movimento minimo verso l’alto e verso il basso, quindi la minaccia di tsunami è molto bassa“.
Anche l’NWS aveva rassicurato: “Non c’è pericolo di tsunami per la costa orientale degli Stati Uniti, per gli Stati del Golfo del Messico e per la costa orientale del Canada“. Inoltre, aveva spiegato che terremoti come questo sono noti per causare “tsunami pericolosi per le coste vicine alla sorgente“, suggerendo alla popolazione di seguire gli aggiornamenti del Centro di allerta tsunami del Pacifico per le ultime notizie.