• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
No Result
Vedi tutti i risultati
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati

Home » Cronaca » Terremoto » TERREMOTO IN MYANMAR/ “Catastrofe immane, Italia e Ue diano aiuti diretti, non alla giunta militare”

  • Terremoto
  • Cronaca
  • Esteri

TERREMOTO IN MYANMAR/ “Catastrofe immane, Italia e Ue diano aiuti diretti, non alla giunta militare”

Int. Cecilia Brighi
Pubblicato 29 Marzo 2025
Terremoto Myanmar (Foto ANSA)

Terremoto Myanmar (Foto ANSA)

In Myanmar un terremoto di magnitudo 7,7 ha gettato nella catastrofe un Paese già prostrato dalla giunta militare. Più di 10mila i morti secondi stime Usa

Il terremoto ha proporzioni devastanti. La scossa di magnitudo 7,7 che ha colpito il Myanmar, con epicentro vicino a Saigang, potrebbe aver fatto migliaia di vittime. E non si contano i danni e le distruzioni di case, ponti, monasteri, edifici storici. La macchina dei soccorsi si è già messa in moto. Il rischio, però, dice Cecilia Brighi, segretaria generale di Italia-Birmania Insieme, è che gli aiuti potrebbero passare dalla giunta militare, che, anche in occasione di precedenti calamità naturali, ha sequestrato e confiscato i beni inviati dalla comunità internazionale.


DAL MYANMAR/ “Dal terremoto al monsone, i morti galleggiano ovunque e il mondo ci ignora”


Sì, perché la tragedia di un sisma che, secondo l’Istituto geosismico italiano, è stato 300 volte più potente di quello di Amatrice, si aggiunge a un’altra tragedia: quella di un Paese governato da una giunta militare capace di una violenza inaudita. Ora controlla solo il 21% del territorio, ma può vantare l’appoggio di Cina e Russia, che, infatti, proprio nel Myanmar stanno realizzando porti importanti che garantiscono loro uno sbocco sul Mar Cinese.


DAL MYANMAR/ “Ora Singapore chiuda i conti ai generali e niente aiuti se la giunta non se ne va”


Un Paese fragile, che viene da anni di stenti e che ora dovrà affrontare la fatica della ricostruzione, nonostante lo scontro armato che ne sta segnando le ultime vicende.

Qual è il primo bilancio del terremoto nel Myanmar? Com’è la situazione dei soccorsi?

Non si sa ancora quanti sono i morti, ma saranno sicuramente migliaia, perché sono crollati numerosi edifici: grattacieli, grandi alberghi, il ponte che conduce da Mandalay a Sagaing è crollato, e lo stesso è successo a siti storici, pagode, monasteri: una tragedia. Mandalay, d’altra parte, città di un milione e mezzo di abitanti nella zona interessata dalle scosse, è stata costruita prevalentemente dai cinesi, dagli anni 60-70 in poi, senza nessun criterio di tutela sismica.


DAL MYANMAR/ "Qui i feriti sono destinati a morire, speriamo che la tragedia serva a cacciare i militari"


La macchina degli aiuti si è già messa in moto?

La giunta militare ha chiesto aiuti internazionali. Il problema di fondo è che quelli che sono arrivati nel Paese finora sono stati gestiti e sequestrati dai militari. Faccio riferimento al ciclone Mocha (maggio 2023, nda), che è stato devastante come impatto per la popolazione.

I nostri contadini, nello Stato Shan, con il ciclone Mocha e il tifone Yagi, sono stati abbandonati completamente, con migliaia di ettari di terre allagate, case distrutte, per non parlare dei problemi sanitari dovuti all’acqua inquinata. Gli aiuti per la purificazione delle acque, in quel caso, non sono arrivati: un disastro. Figuriamoci adesso, con questo sisma così profondo, di dimensioni così vaste.

Quindi nessuno si fiderà di mandare aiuti attraverso la giunta militare.

Noi stiamo lanciando una campagna di raccolta fondi e diciamo che non un euro va inviato alla giunta militare: sappiamo bene che, in passato, gli aiuti sono stati confiscati, distrutti, sono stati incendiati i medicinali che, nel corso di questi quattro anni, venivano mandati nei campi profughi interni, dove ci sono 3 milioni e 600mila rifugiati. Vivono tutti in condizione di grande precarietà. La loro situazione era già drammatica prima del terremoto.

Ci sono dei canali alternativi per far arrivare a buon fine gli aiuti?

Noi abbiamo dei canali diretti, perché lavoriamo con le organizzazioni sindacali birmane. Facciamo arrivare fondi, facciamo progetti online di trasformazione alimentare, di formazione professionale: c’è tutta una rete che abbiamo costruito nel Paese contro le elezioni che la giunta vuole tenere a dicembre prossimo. Questi canali funzionano.

Per cui gli aiuti, se si vuole, li si fa arrivare in questo modo, attraverso organizzazioni locali: dalla Thailandia, dal Laos, arrivano all’interno del Paese. Il problema è che è talmente enorme, questo terremoto, che non c’è la capacità di affrontare questa emergenza.

Cosa manca?

Buona parte dei medici, degli infermieri che lavoravano negli ospedali pubblici, soprattutto a Mandalay, se ne sono andati per non lavorare con la giunta militare. C’erano ospedali ridotti al lumicino già prima di questa tragedia.

Questo sisma è una tragedia che si aggiunge a un’altra tragedia. Qual è la situazione di partenza del Myanmar su cui si è innestato questo disastro?

Se mi avessero chiesto della situazione prima del terremoto, avrei detto che la giunta militare controlla il 21% del Paese e che le People’s Defense Forces e le organizzazioni etniche armate controllano, insieme, quasi il 60%. Una parte del Paese è contesa: c’è un conflitto armato violento proprio nella zona di Mandalay e nella regione di Sagaing, due aree vicine tra loro. Lì ci sono scontri quotidiani, tant’è vero che alcuni dei villaggi della regione di Mandalay sono stati rasi al suolo proprio recentemente.

La Birmania è il secondo Paese con il peggior conflitto. L’ACLED, un’organizzazione internazionale che controlla i conflitti armati, parla di oltre 55mila morti. Ci sono più di 25mila persone in carcere, 6mila donne, 1.500 sono state uccise, molte sono state violentate, torturate. La situazione delle carceri è esplosiva.

Ma la giunta militare chi la sostiene?

Sono tutelati da Cina, Russia e Bielorussia. In questi giorni si era tenuta una grande parata militare, con le delegazioni russa e bielorussa ricevute in pompa magna dalla giunta militare. La Birmania è un Paese importante nello scacchiere asiatico. I cinesi stanno costruendo un porto dual use nel Rakhine, che permetterà alle loro navi militari di controllare il Mar di Andamane, di fronte all’India, che è molto contrariata per questo. La Russia ha appena firmato un accordo per la costruzione di un altro porto, a sud della Birmania, vicino alla Thailandia: girando l’angolo dello stretto di Malacca, c’è il Mare Cinese del Sud.

Tutti questi interessi politici possono incidere anche sui soccorsi che verranno portati?

Sono sicura che la Cina farà il “beau geste” di mandare i propri aiuti: ha già fatto un accordo per l’inserimento di proprie imprese della sicurezza in Birmania, come l’ex Wagner russa. Puntano a tenere le elezioni in due tappe, a dicembre e a gennaio, e cercheranno di farlo nonostante questo disastro gigantesco. Quando, nel 2008, c’è stato il ciclone Nargis, che ha causato milioni di sfollati e morti a Yangon e nella valle dell’Irrawaddy, dopo dieci giorni c’è stato il referendum per approvare la Costituzione.

Ci sono altri attori internazionali che possono intervenire per aiutare? Quali sono le richieste principali che arrivano dal Paese?

L’Unione Europea ha una rappresentanza. Sta lavorando per sostenere il governo di unità nazionale: spero che inviino aiuti attraverso i canali alternativi alla giunta militare. Anche l’Italia dovrebbe mandare degli aiuti umanitari. Sarebbe importantissimo che l’Europa battesse un colpo: ci sono 60 conflitti al mondo, il Democracy Index si è ridotto rispetto all’anno scorso. Perché dobbiamo regalare un altro Paese alla Cina e alla Russia, quando con poco si potrebbe veramente aiutare a costruire un Paese democratico in un’area importantissima? La democrazia in Birmania significherebbe influenzare anche altri Paesi asiatici.

(Paolo Rossetti)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Myanmar

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Terremoto

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Terremoto

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net