Italia intensifica i controlli al confine con la Slovenia per il rischio terrorismo
Nella giornata di oggi una nota di Palazzo Chigi ha annunciato che verranno introdotti maggiori controlli al confine tra Italia e Slovenia a causa del crescente rischio terrorismo. Sono, infatti, sempre di più gli attentati che si registrano in tutta Europa dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, mentre il territorio italiano continua ad essere soggetto ad un flusso intenso di migranti tanto via mare, che dalla rotta balcanica.
Secondo la nota di Palazzo Chigi, i controlli al confine con la Slovenia a causa del rischio terrorismo saranno introdotti il 21 ottobre, per un totale di 10 giorni che potranno essere prorogati. I controlli saranno attuati in modo da “causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci”, nell’auspicio “di un rapido ritorno alla piena e libera circolazione”, pur riconoscendo che “le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta“. Le motivazioni dell’introduzione dei controlli al confine con la Slovenia, invece, sono stati chiariti dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi che ha parlato di “prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata”.
Meloni: “Me ne assumo le piene responsabilità”
Insomma, con la decisione di introdurre controlli al confine con la Slovenia per via del rischio terrorismo, l’Italia ha temporaneamente revocato il Trattato di Schegen, che garantisce la libera circolazione degli europei in UE. Una decisione analoga, d’altronde, a quella presa da Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia, che hanno a loro volta introdotto maggiori controlli su alcune frontiere “critiche”.
In un messaggi affidato ai social, Giorgia Meloni ha spiegato che “la decisione del governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia” si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente”, con il rischio terrorismo, “l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità“. Il ministro degli Interni svedese Poklukar, invece, commentando i controlli al confine con la Slovenia ha sottolineato l’importanza della “temporaneità e proporzionalità” della misura, chiedendo che sia “proporzionata e amichevole nei confronti dei nostri cittadini”.