L’APERTURA DOPO LO SCONTRO: FRATELLI D’ITALIA “SGELA” IL DIKTAT SUL TERZO MANDATO
Sembrava un cortocircuito su cui potesse cadere il Governo Meloni la vicenda del terzo mandato per Regioni e Comuni, con il CdM che si spaccava lo scorso 19 maggio 2025 con il voto contrario della Lega alla legge impugnata di Regione Trentino Alto Adige: e invece da Fratelli d’Italia, improvvisamente, arriva una graduale ma significativa apertura al confronto interno alla maggioranza.
Complice molto probabilmente la moral suasion operata dal Presidente della Conferenza delle Regioni – il Presidente del Friuli Massimiliano Fedriga – che aveva invocato un dibattito sincero e moderato interno al Centrodestra per valutare eventuali cambiamenti alla legge contro il terzo mandato, dal responsabile organizzazione in FdI Giovanni Donzelli giungono parole distensive: «non c’è una preclusione ideologica ad affrontare il tema del terzo mandato», qualora vena posto dalle Regioni, come in effetti sta accadendo tra Veneto, Campania, Friuli e Provincia di Trento e Bolzano.
Donzelli, molto vicino alla Presidente del Consiglio, non fa che ribadire quanto già sostenuto nel recente passato: è un errore pensare che ogni Regione possa andare in ordine sparso decidendo quanti mandati porre come limite, serve piuttosto «una riflessione nazionale» che possa anche concepire un dialogo sull’equilibrio dei poteri.
Dopo la riunione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli ha infine aggiunto che la discussione può avvenire anche prima delle prossime Elezioni Regionali in autunno 2025, con la situazione del Veneto che pone il Governatore uscente Luca Zaia molto interessato eventualmente a poter concorrere ad un altro mandato consecutivo. Su questo, l’esponente FdI resta prudente indicando come necessaria una richiesta formale dalla Conferenza delle Regioni per evitare appunto di andare in “ordine sparso”.
SODDISFAZIONE DALLA LEGA: “SAGGIO, SI PUÒ MODIFICARE LEGGE MANDATI ENTRO L’AUTUNNO”
Quelle di FdI restano però però aperture importanti, anche rispetto al recentissimo passato di scontri interni al Centrodestra per il tema del terzo mandato, che c’entra inevitabilmente con la volontà di Fratelli d’Italia e Forza Italia di poter ereditare qualche candidatura nelle Regioni del Nord dove la Lega ottiene risultati ottimi da anni ormai (Lombardia, Veneto, Friuli su tutte, ndr). Il Carroccio questo lo comprende bene e infatti risponde nel merito alle aperture di Meloni & Co. ringraziando l’alleato di Governo per la disponibilità.
Niente crisi o caduta dell’esecutivo insomma, secondo la Lega arrivare a discutere di terzo mandato è una scelta decisamente «saggia» e all’insegna dell’autonomia differenziata, oltre che «della leale collaborazione istituzionale e soprattutto rispettosa della volontà popolare». Il Carroccio, tramite il responsabile federale degli enti locali Stefano Locatelli all’ANSA, ringrazia gli alleati di Governo per aver preso in considerazione la proposta stessa della Lega di poter modificare a livello nazionale il tema del terzo mandato per Governatori e sindaci.
Per il vicepremier Matteo Salvini, intervenuto stamane al Villaggio dell’Arma a Roma, la possibilità di sbloccare il terzo mandato per i Presidenti di Regione e anche per i sindaci nei Comuni è qualcosa di fattibile entro l’autunno, «ma dovremo essere veloci», sottolineando come l’ipotesi di rimettere in “campo” Zaia nel Veneto non è un tema di singola persona, «se ne trovi uno bravo è giusto che la gente se lo possa tenere stretto». Non è dunque un tema del “singolo” Zaia, Fedriga o Salvini, chiosa il Ministro delle Infrastrutture.
RIMANE IL DIKTAT IN FORZA ITALIA (NONOSTANTE UNA MINI-APERTURA AL CONFRONTO)
Resta da convincere però Forza Italia, il terzo alleato nel Centrodestra che ha da sempre espresso posizioni molto più nette e contrarie all’utilizzo di un terzo mandato per Regioni e Comuni: se stamane fonti del partito di Antonio Tajani hanno fatto sapere all’ANSA di cogliere positivamente l’ipotesi di un dialogo all’interno della coalizione, è altrettanto vero che il dossier sui mandati deve essere discusso per Forza Italia anche in riferimento alla riforma del Premierato.
«Siamo disponibili a parlarne», spiegano da FI, anche se l’idea di base resta quella affermata giusto oggi dal capogruppo al Senato Maurizio Gasparri: in risposta a Donzelli e alla Lega, il senatore FI spiega di non aver cambiato idea sul terzo mandato, in quanto il limite è sempre stato visto come un elemento positivo dal partito di Silvio Berlusconi. Resta da capire su cosa si può dialogare, e su questo resta l’apertura di base al confronto: «sentirò Donzelli per valutare il dibattito», chiosa Gasparri che fa comunque intuire che la decisione finale spetterà al vertice dei leader tra Salvini, Meloni, Tajani e Maurizio Lupi (ancora non programmato però).