Alla fine – confermando ampiamente le aspettative – anche la Camera ha approvato definitivamente la preannunciata riforma del test di Medicina che porterà alla sua abolizione per concedere l’accesso libero a qualsiasi studente voglia provare ad intraprendere il percorso medico, chirurgico, veterinario od odontoiatrico con una nuova fase di sbarramento che si baserà sui risultati conseguiti dallo studente nel corso di un primissimo semestre comune: una riforma – quella del test di Medicina – che secondo la ministra Bernini è una vera e propria “rivoluzione” che supera i “quiz” attualmente utilizzati; mentre dal conto delle opposizioni si nota che pur eliminando il test non si supera il problema della scarsità di medici.
Procedendo per ordine, prima di arrivare alle effettive novità del superamento del test di Medicina vale la pena precisare che con il via libera definitivo da parte della Camera la riforma non è ancora entrata ufficialmente in vigore: con il voto si è – infatti – conferito l’incarico al Governo e al Ministero dell’Università di varare i necessari decreti attuativi per definire nel dettaglio come funzionerà l’accesso, lo sbarramento e la selezione; il tutto con un limite di tempo fissato a 12 mesi a partire da oggi che lascia intendere che le novità non saranno in vigore prima del prossimo anno accademico.
Abolizione del test di Medicina 2025: cosa cambierà dopo l’entrata in vigore della riforma
Tornando a noi, stando alle varie indiscrezioni che stanno emergendo in queste ore il punto principale della riforma è l’abolizione del test di Medicina che permetterà a chiunque – senza limiti numerici di alcun tipo – di accedere ad un primo semestre universitario che potremmo definire introduttivo: durante questo periodo tutti gli atenei italiani seguiranno il medesimo programma di insegnamenti e agli studenti saranno proposti – come in qualsiasi altro corso universitario – i relativi esami.
Chiuso il primo semestre ‘introduttivo’ – sempre secondo la riforma del test di Medicina – chiunque non sarà riuscito a superare tutti gli esami obbligatori sarà costretto a cambiare corso di laurea (fermo restando che i crediti ottenuti potranno essere eventualmente trasferiti), mentre i superstiti entreranno a far parte ella graduatoria nazionale basata sui voti ottenuti negli esami: a quel punto uno studente potrebbe vedersi confermato nell’ateneo in cui ha frequentato il primo semestre, trasferito altrove in caso i posti siano esauriti, oppure escluso e costretto a trovarsi un’altra strada.
Attualmente – e saranno i futuri decreti attuativi del test di Medicina a darci le dovute risposte – non è ancora chiaro quali saranno gli esami inclusi nel primo semestre comune, così come non sono ancora state effettivamente chiarite le dinamiche della graduatoria tra gli eventuali trasferimenti (che potrebbero mettere in difficoltà qualche studente) e cosa ne sarà di coloro che resteranno esclusi dai posti previsti: infatti ad oggi permane ancora il numero chiuso, seppur aumentato di 5mila posti rispetto all’ultimo anno.