Test Medicina 2025, dopo l’approvazione alla Camera del decreto di riforma per l’abolizione della prova di ammissione, emergono le ipotesi sulle nuove regole che potrebbero partire già il prossimo anno accademico in caso di via libera anche da parte dell’Aula. Secondo quanto anticipato dal testo di Legge, illustrato dal ministro Bernini, l’obiettivo sarà mantenere comunque il numero chiuso ma dare priorità al merito e all’impegno degli studenti. L’iscrizione infatti sarà libera per tutti durante il primo semestre, ma per accedere al secondo il ciclo e proseguire con gli studi, si dovranno raggiungere tutti i crediti previsti nei tempi stabiliti.
Stop quindi al vecchio esame con quiz a risposta multipla che era stato oggetto di numerose critiche e polemiche perché considerato non equo e non valorizzante, per dare spazio al nuovo sistema basato esclusivamente sui risultati nelle materie specifiche del corso. Le linee generali sono state già definite, tuttavia restano alcuni punti ancora da chiarire sulle modalità di attuazione dei percorsi comuni e sui requisiti per la selezione ed il passaggio all’iscrizione vera e propria che poi avverrà soltanto tramite graduatoria.
Abolizione test Medicina 2025, cosa cambia con la nuova legge e come funzionerà l’iscrizione
In caso di approvazione definitiva del nuovo decreto che potrebbe abolire il test Medicina 2025 già a partire dal prossimo anno accademico, cioè a settembre, cambieranno le modalità di iscrizione. Il nuovo sistema sarà valido per tutti i corsi delle professioni sanitarie, quindi: Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria e prevede l’accesso al primo semestre libera per tutti, durante il quale si dovranno seguire dei corsi multidisciplinari comuni. Al termine di questo periodo gli studenti verranno valutati con il sistema dei crediti Cfu in ogni singola materia.
I risultati raggiunti e l’aver completato tutto il ciclo con profitto saranno poi utili ai fini della convalida dell’iscrizione per il secondo semestre e successivi anni accademici, a partire da gennaio/ febbraio. Non è ancora stato chiarito quale sarà il meccanismo comune di selezione per la formazione della graduatoria nazionale che potrebbe garantire l’ingresso a circa 30mila studenti in più rispetto agli anni precedenti. I dubbi principali, sollevati dai rettori, riguardano al momento soprattutto l’individuazione di un criterio equo per l’assegnazioni dei voti ai test di medicina 2025 e l’adattamento delle strutture per adeguarsi all’aumento delle matricole.