LA VITA OFFERTA A DIO E ALLA PACE: IL TESTAMENTO DI PAPA FRANCESCO (SCRITTO NEL 2022)
Un testamento scritto da Papa Francesco nel 2022 e purtroppo reso oggi noto appena constatata la morte dal medico del Vaticano: la scomparsa del Santo Padre Jorge Mario Bergoglio regala alla cristianità due ultime “sorprese” con la pubblicazione delle volontà testamentarie del Pontefice spentosi questa mattina dopo un ictus cerebrale (come recita il certificato di morte pubblicato assieme al testamento dalla Santa Sede). L’offerta dell’intera vita a Dio, alla Chiesa, alla pace globale e alla fratellanza continua dei popoli: queste le parole scelte ad indicare gli “obiettivi” di questa sua ultima parte di vita terrena, simbolo delle 4 Encicliche scritte nei 12 anni di Pontificato.
Dalla Lumen Fidei alla Laudato si’, passando per la Fratelli Tutti e la Dilexit nos: il magistero di Papa Francesco scandito nelle parole chiave che tornano di stretta attualità nel testamento preparato e pubblicato oggi 21 aprile 2025 dopo le ore 20 dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nell’appropinquarsi in quella che lo stesso Papa Bergoglio definisce come «il tramonto della vita terrena», e con la viva speranza di Vita Eterna, il Pontefice non ha lasciato grandi volontà specifiche se non la ribadita intenzione di voler essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore (attualmente Porta Santa del Giubileo 2025, ndr).
A colpire però in questo brevissimo testamento diPapa Francesco è l’intento di “lascito” morale e religioso all’intera cristianità, con accenno alle fatiche e sofferenze sopportate soprattutto in questi ultimi mesi: «La sofferenza presente nell’ultima parte della mia vita», scrive ancora il Santo Padre salito al Cielo questa mattina dalla sua residenza in Casa Santa Marta, viene offerta «al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli».
Dopo aver chiesto ricompensa dal Signore per tutti coloro che hanno voluto bene e che hanno pregato per la sua salvezza, il Papa come ulteriore offerta e ringraziamento per la particolare devozione dimostrata in tutti gli anni da sacerdote e vescovo in Argentina, e poi ulteriormente presso il Soglio Pontificio, nel suo testamento ha inserito esplicito riferimento alla Madonna, Madre di Dio.
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In forza della devozione mariana, Papa Francesco scrive nel suo testamento spirituale “Miserando atque Eligendo” di voler far trasferire le spoglie mortali nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in attesa della risurrezione della carne e dello spirito: «Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano». Il motivo è molto semplice e noto: Papa Francesco si recava al termine di ogni viaggio apostolico (e prima ancora in ogni occasione che veniva a Roma da cardinale) davanti all’icona di Maria Salus Populi Romani, esattamente come dopo l’esplodere della pandemia Covid o dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
Un gesto, un’offerta che significa molto per il Santo Padre e che di fatto vede inserire come unica vera volontà testamentaria proprio l’intenzione di farsi seppellire all’interno della Basilica papale dell’icona protettrice dei cittadini romani: addirittura Papa Francesco inserisce il dettaglio di dove apporre la bara, ovvero nel loculo della navata laterale tra la Cappella dell’icona e la Cappella Sforza. Anche sul sepolcro pura semplicità è la richiesta del Pontefice nel suo ultimo testamento, «nella terra; semplice, senza particolare decoro» e con un’unica scritta “Franciscus”.
Ultima “sorpresa” se si vuole anche misteriosa, Papa Francesco ha fatto scrivere nel suo testamento che le spese integrali della sepoltura sono di fatto coperte interamente da un benefattore di cui non fa nome né provenienza: ha lasciato disposto che le istruzioni di tale benefattore arrivino direttamente a monsignore Rolandas Makrickas, attuale Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano (prima della sospensione di tutti gli incarichi con la Sede Vacante in atto da stamattina).