Dalla confessione di Pietro alla missione della Chiesa, fino alla percezione di Gesù e all’urgenza della sua missione: sono alcuni dei temi che Papa Leone XIV ha affrontato nella sua prima omelia da pontefice oggi durante la Messa in Cappella Sistina. Nel testo integrale omelia Papa Leone XIV esorta la Chiesa cattolica a essere un faro che illumina il mondo, evidenziando che la sua forza risiede nella santità dei membri, non nella magnificenza delle strutture. Ma Robert Francis Prevost ha anche evidenziato come la fede sia giudicata irrazionale e messo in guardia dal rischio di “ridurre” Gesù a un leader carismatico, contribuendo a un “ateismo di fatto“.
Nel testo integrale omelia Papa Leone XIV si rivolge anche ai cardinali, chiedendo di testimoniare il regno di Dio, tralasciando gli interessi mondani. Prevost esorta ad avere Gesù come modello e ribadito l’universalità della Chiesa, che deve raggiungere tutti e non escludere nessuno, e rimarcato che la missione non nasce dal basso, bensì discende dallo Spirito Santo.
L’apertura del testo integrale omelia Papa Leone XIV è in inglese, con un riferimento al Salmo Responsariale per ringraziare Dio per le sue opere meravigliose. Papa Leone XIV sottolinea che le meraviglie di Dio non sono a lui esclusive, ma riguardano l’intera comunità ecclesiale, poi si rivolge ai cardinali, invitandoli a riflettere sulla bontà e le opere di Dio. Dunque, Prevost riconosce il peso e l’onore della responsabilità papale ricevuta dai cardinali ed esprime fiducia nella collaborazione e nel sostegno del Collegio cardinalizio, poi conclude la parte in inglese riaffermando la missione principale della Chiesa: annunciare il Vangelo nel mondo.
LA MISSIONE DELLA CHIESA E LA SUA FORZA
Nel testo integrale omelia Papa Leone XIV si entra anche nel merito del suo ruolo, quello di custode del tesoro della fede, per il bene di tutta la Chiesa, che non deve brillare per la bellezza dei suoi edifici e monumenti, ma per la santità dei fedeli. Quindi, la Chiesa è come una città che si trova su un monte: la si può vedere e al tempo stesso guida, inoltre porta speranza e illumina la storia.
UNA DOMANDA FONDAMENTALE E DUE RISPOSTE TIPICHE
Papa Leone XIV arriva ad approfondire una domanda cruciale che pone Gesù, evidenziandone l’attualità e il suo significato spirituale e pastorale. La domanda non è marginale, perché riguarda l’identità di Cristo e la percezione che il mondo ha di Lui, pertanto coinvolge anche credenti e pastori, visto che viviamo immersi in un mondo che condiziona la fede tra valori, limiti e aspettative. A quella domanda si può rispondere in due modi secondo Prevost.
Se il mondo è potente e indifferente, allora Gesù è una figura non rilevante, marginale, infatti il mondo moderno tende a rifiutare Gesù quando diventa scomodo. L’altro richiesto è di non riconoscerlo come Dio, ma riducendolo a un uomo, pur stimandolo; così lo abbandonano, come avvenuto durante la Passione. Vengono descritti nel testo integrale omelia Papa Leone XIV due atteggiamenti molto attuali, tra chi ignora Gesù o lo respinge e chi, invece, lo apprezza ma non lo adora come Figlio di Dio, perché comporterebbe fatica, sacrificio e scelte complesse.
FEDE CRISTIANA DERISA E RIFIUTATA E IL COMPITO DEL PAPA
C’è poi un forte appello a una testimonianza autentica della fede cristiana in un mondo che se non la rifiuta, la banalizza. Infatti, in quest’epoca la fede viene considerata assurda, per ignoranti o deboli, preferendo cercare certezze nella tecnologia, nel denaro e successo, nel potere e nel piacere. Quindi, i credenti vengono derisi o emarginati. Ma proprio chi lo fa ha maggiore bisogno della testimonianza di Dio, perché vivono drammi profondi secondo Papa Leone XIV. La questione riguarda gli stessi battezzati, che rischiano di cadere in un “ateismo pratico“, perché vivono come se Dio non esistesse, anche se sono cristiani di nome.
Dunque, per Prevost è fondamentale professare la fede partendo dalla vita personale, perché la conversione è un cammino quotidiano che poi va anche condiviso con la comunità ecclesiale. Il Papa, dal canto suo, non deve cercare la gloria personale, ma sparire perché resti solo Cristo, quindi da leader della Chiesa deve farsi piccolo e servire, dare tutto affinché Cristo sia conosciuto e amato. Infine, il testo integrale omelia Papa Leone XIV si conclude con una preghiera alla Madonna, chiedendole la grazia per vivere questo servizio con umiltà e fedeltà.
Volendo sintetizzare il testo integrale omelia Papa Leone XIV, c’è un invito quadruplo: il primo a vivere la fede in maniera genuina e coraggiosa, anche se il mondo la disprezza; a evangelizzare con la propria vita e con umiltà; a ricordare che è Cristo il centro della Chiesa, non il Papa; a non ridurre Gesù a un uomo, seppur “super”, ma a proclamarlo come il Figlio di Dio.