Interrogatorio a Maria è uno delle opere teatrali più note e più rappresentate di Giovanni Testori. Scritto nel 1979, era stato affidato da Testori stesso alla giovane compagnia del Teatro dell’Arca di Forlì con la regia di Emanuele Banterle. Partendo da Milano Interrogatorio arrivò in quasi 400 tra teatri, centri culturali e chiese, compreso i giardini di Castelgandolfo dove venne rappresentato davanti a papa Wojtyła. Quarant’anni dopo l’Interrogatorio a Maria che torna a Milano (dal 5 al 7 febbraio al Teatro degli Angeli) si presenta in una veste sorprendente, emozionante e assolutamente insolita.
È infatti un Interrogatorio per attrice sola, Maria Chiara Arrighini, che interpreta sia la parte di Maria che quella del coro interrogante, usando il microfono e la sua asta come “spartiacque”, con cambi di gestualità e di intonazione della voce. Arrighini ha 26 anni ed è quindi un’attrice che appartiene, per anagrafe e per sensibilità, al terzo millennio. È cresciuta in un contesto fattosi distante e spesso anche indifferente rispetto alla vicenda raccontata. Di qui è scattata la necessità di un “a tu per tu” con il testo per verificarne la verità sul proprio corpo di donna e di attrice. È un “a tu per tu” che richiede grande sincerità e purezza, per questo la scena è stata spogliata di tutto e lei stessa si mette simbolicamente a nudo.
Maria Chiara Arrighini, a dispetto dell’età, ha già un curriculum di tutto rispetto. A settembre è stata coprotagonista di un film presentato a Venezia che ha raccolto notevoli consensi, Quasi a casa con la regia di Caterina Pavone. Ora è in tournée con uno spettacolo di Antonio Latella di grande successo, Wonder Women.
A Interrogatorio a Maria Arrighini è arrivata per scelta del tutto personale. Era stata selezionata per i provini finali della Bottega Amletica Testoriana diretta dallo stesso Latella e si era presentata portando proprio questo testo. Alla fine il regista, rimasto impressionato dalla novità della sua interpretazione, le aveva proposto di mettersi al lavoro per farne uno spettacolo, sotto il suo “sguardo”.
A questo punto Maria Chiara si è fatta affiancare da Sofia Russotto, 26 anni anche lei, per mettere a punto la drammaturgia ed ha portato in scena alla Chiesa dell’Annunciata di Pesaro il suo nuovissimo e personalissimo Interrogatorio. Ora, dopo qualche replica in altre città italiane, arriva a Milano, là dove il lungo viaggio di questo testo era partito, oltre 40 anni fa. Vedremo un Interrogatorio incalzante, purissimo e insieme inquieto, casto e insieme fisico.
Quello di Maria Chiara Arrighini è infatti un corpo a corpo con la parola di Testori, una parola che si svela come avventura aperta, commossa e audace. Proprio come era stato audace Testori nel mettere Maria sotto “interrogatorio”. Così quel testo che sembrava appartenere a una stagione ormai lontana e irripetibile, si rivela invece assolutamente contemporaneo. Perché il cuore di chi l’ha portato in scena batte con i tempi, le ansie e le attese dell’oggi. L’esito è commovente e imperdibile.
È una nuova tappa per questo testo che viene sempre cercato e riproposto, e che adatta ogni volta alle situazioni più diverse. A settembre lo abbiamo visto interpretato da due bravissime attrici, Leda Kreider e Miriam Giudice, una nel ruolo di Maria l’altra a impersonare il coro, con regia di Paolo Bignamini e produzione del Centro Teatrale Bresciano. A livello amatoriale una versione ridotta è stata rappresentata davanti ad un grande pubblico a Barcellona in preparazione al recente Natale. Mentre l’11 febbraio prossimo un gruppo di ragazzi di Avigliano, provincia di Potenza, ne proporrà una lettura pubblica.
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