Julian Fellowes, il premio Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park e l’autore della fortunata e famosa serie Downton Abbey, si è cimentato con una nuova opera del genere dramma in costume, questa volta però ambientata negli Stati Uniti. Disponibile da poche settimane su Sky e NOWTV, The Gilded Age contiene già nel titolo il periodo storico di riferimento: siamo tra il 1870 e il 1900, nella fase in cui gli Stati americani del nord-est stanno conoscendo un tumultuoso sviluppo economico grazie alle ferrovie e all’illuminazione elettrica e – come spesso capita in questi momenti della storia – le ricchezze si accumulano in poche mani.
Ancora più che in Inghilterra, negli Stati americani del nord, segnati dalle conseguenze della sanguinosa guerra di secessione appena conclusa, il conflitto tra vecchia nobiltà e nuovi ricchi si inasprisce proprio in quegli anni e si intreccia con il nuovo conflitto sociale promosso dalle classi lavoratrici ed è aggravato dai problemi causati dall’enorme flusso di immigrati provenienti dall’Europa.
Il racconto prende le mosse dall’arrivo a New York di Marian Brook, una ragazza di buona famiglia cresciuta in Pennsylvania ma rimasta orfana, e che trova ospitalità presso le zie paterne, Agnes e Ada. Agnes ha alle spalle un matrimonio importante che l’ha resa una signora dell’alta società newyorkese. Dal carattere arcigno, la zia accoglie la povera nipote con lo spirito di chi le dovrà assicurare un futuro decoroso con un matrimonio dignitoso. Nel burrascoso viaggio verso New York Marian ha conosciuto Peggy Scott, una intraprendente e colta ragazza di colore, che l’aiuta, dopo un furto in stazione, pagandole il viaggio. Questo gesto è apprezzato molto dalle zie newyorkesi che assumono Peggy come segretaria.
Nonostante il tentativo di impedire in ogni modo che Marian abbia relazioni con il mondo esterno, la ragazza entra in contatto con tutto ciò che di nuovo accade in città. Del resto i nuovi ricchi sono ormai giunti fino alla loro porta, nella stessa strada. Proprio di fronte alla loro casa è stata costruita la maestosa abitazione della famiglia Russell, monumento a un’enorme fortuna realizzata grazie agli investimenti nelle nuove ferrovie che attraversano l’America del Nord dall’Atlantico al Pacifico. La signora Bertha Russell ha origini molto umili e per questo motivo subisce continue discriminazioni da parte delle signore dell’alta società. Ma la coppia non demorde e intende conquistare a ogni costo un posto di rilievo nella città che conta.
Marian e Peggy rimangono amiche e condividono segreti e ambizioni. In particolare la giovane Scott intende intraprendere la via della scrittura e inizia a collaborare con successo con diversi giornali della città. Le due ragazze hanno in comune una visione culturale che le spinge a immaginare per loro un futuro diverso e ad assumere un ruolo da protagoniste nelle prime battaglie per l’emancipazione femminile.
Il confronto con Downton Abbey è inevitabile, anzi, in alcuni casi, sembra volutamente cercato dagli autori, viste le numerose ed evidenti coincidenze e citazioni. Anche in The Gilded Age rimane centrale la relazione tra gli abitanti delle ricche dimore dell’epoca, cioè tra la moltitudine di domestici che le gestiscono e i signori che ne godono le comodità e i lussi. La vita quotidiana, spesso ripetitiva, rappresenta in queste case un piccolo mondo a parte, volutamente isolata da tutto ciò che accade nel mondo esterno. In questo senso sembrano coincidere le figure di zia Agnes e della contessa madre di Grantham, che disprezzano con sarcasmo la modernità e tutte le cose che essa porta con sé.
Il cast è ricco e assai assortito. Troviamo nei panni della protagonista Marian Louisa Jacobson, la giovane attrice figlia di Meryl Streep. Le zie Agnes e Ada sono interpretate da Christine Baranski (Cybill, The Good Wife, The Good Fight) e da Cynthia Nixon (la Miranda di Sex and The City). Nel ruolo di George Russell troviamo Morgan Spector (Il complotto contro l’America), mentre l’attore caratterista Nathan Lane interpreta Ward McAllister, un intraprendente rappresentante della vita mondana della città.
La produzione HBO ha chiaramente investito sulla serie e intende farla diventare un prodotto di punta nelle prossime stagioni. Sperando che il racconto prenda quota e susciti l’interesse del vasto pubblico. Per il momento siamo solo alle premesse.
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