Premettiamo subito una cosa: gli spettatori di The Last of Us si dividono in due categorie. Da un lato ci sono coloro che hanno giocato alla PlayStation e conoscono bene il videogioco originale; dall’altro, quelli che prima di vedere la celebre serie TV – giunta ora alla sua seconda stagione – non sapevano nemmeno che esistesse una versione precedente per gli appassionati di videogame. Io appartengo a questa seconda categoria.
Lo preciso perché anche i commenti degli spettatori riflettono questa divisione. I primi cercano costantemente punti di confronto tra la serie e il videogioco, mentre gli altri si godono la narrazione scoprendo, episodio dopo episodio, un mondo distopico, impressionante ma inquietantemente vicino alla nostra realtà.
Questa differenza è ancora più evidente ora, alla vigilia del settimo e ultimo episodio della seconda stagione, previsto per questa notte. Chi ha giocato conosce già il finale, chi guarda solo la serie vive invece tutto in presa diretta. I giudizi, inevitabilmente, si dividono. E ammettiamolo: può essere un po’ noioso seguire coloro che vogliono discutere ogni minima differenza con l’opera originale. A noi del secondo gruppo, onestamente, importa poco.
Tutto questo va detto perché il sesto episodio, appena andato in onda, è straordinario. Da solo vale l’intera stagione, se non la serie intera. E ci ricorda una cosa importante: i due protagonisti sono interpretati da attori eccezionali.
Joel è interpretato da Pedro Pascal, ormai uno degli attori più richiesti di Hollywood. Lo ricordiamo per ruoli memorabili in The Mandalorian, Game of Thrones (nel ruolo del principe Oberyn Martell) e Narcos.
Ellie è interpretata da Bella Ramsey, che avevamo già visto giovanissima proprio in Game of Thrones, dove interpretava la coraggiosa Lyanna Mormont. Di recente ha recitato anche nella serie His Dark Materials e nel film Catherine Called Birdy.
La seconda stagione si The Last of Us riparte cinque anni dopo gli eventi della prima. Joel ed Ellie sono ormai membri integrati e benvoluti della comunità di Jackson, nel Wyoming. Joel è una figura centrale, quasi un leader, impegnato nell’organizzazione della sicurezza contro i pericoli esterni. Ellie, ormai cresciuta, cavalca in ronda con la sua amica e compagna Dina, un nuovo personaggio fondamentale nella trama.
Joel ed Ellie hanno un rapporto padre-figlia, con tutte le difficoltà e incomprensioni che ne derivano. Ma è chiaro che c’è qualcosa di più: un evento ha incrinato la fiducia tra loro. Il sesto episodio si The Last of Us – grazie a potenti flashback – svela gradualmente la causa di questa frattura. Ma per non rovinare la visione, ci fermiamo qui.
Sul fondo di questa struggente storia familiare in The Last of Us, si muove una società distrutta da un’epidemia che trasforma le persone in creature mostruose. Ellie, come sappiamo dalla prima stagione, è l’unica immune. Joel era stato incaricato di scortarla a Salt Lake City per consegnarla a un’équipe medica nella speranza di creare una cura. Tuttavia, quando scopre che per estrarre il segreto della sua immunità Ellie dovrebbe morire, Joel compie un atto estremo: uccide i ricercatori e fugge con la ragazza.
Le conseguenze di quel gesto si riverberano in questa seconda stagione. Alcuni personaggi di The Last of Us sono in cerca di vendetta, altri – Ellie in primis – devono affrontare la verità che Joel le ha nascosto. Alla fine, Joel ammette i suoi errori e promette di lasciarla libera di essere se stessa. In un momento toccante, le dice: “Sarai un genitore migliore di quanto lo sia stato io”, una frase che riecheggia i traumi del suo stesso passato.
In definitiva, The Last of Us è una serie che continua a esplorare temi universali: la sopravvivenza, i legami affettivi, il prezzo delle scelte morali. E questa seconda stagione, intensa e ben costruita, è all’altezza delle altissime aspettative lasciate dalla prima. Assolutamente da vedere.
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