La prima stagione di The Morning Show – primo vero successo della nuova piattaforma AppleTV+ – racconta, come ancora non era stato fatto, le conseguenze del movimento #MeToo nel mondo dello spettacolo e della televisione. È una storia di fantasia costruita all’interno di una storia più grande e vera, con continui riferimenti a fatti realmente accaduti.
La notizia giunta all’improvviso del coinvolgimento di Mitch Kessler, il conduttore del più famoso contenitore di informazione televisivo del mattino, in una brutta storia di molestie sessuali, getta la produzione dello show nel panico. La sua collega Alex Levy, che condivide con lui da 15 anni la conduzione del programma, sembra preoccupata più del suo futuro che delle sorti dell’ex collega, che verrà licenziato in tronco senza alcuna possibilità di difendersi.
I vertici del network vogliono al più presto chiudere la crisi e contenere il più possibile gli inevitabili danni di immagine. Per questo motivo avallano la nomina di una nuova conduttrice, Bradley Jackson, prelevata da una tv locale e conosciuta occasionalmente da Alex a causa di un video virale che la riprende mentre reagisce con energia a una provocazione durante un suo servizio nei pressi di una centrale a carbone.
Un cast stellare aggiunge ulteriore prestigio alla serie tv. Molto persuasiva e credibile l’interpretazione di Alex di Jennifer Aniston (Friends, Una settimana da Dio, Io & Marley), che riceve per questo la nomination come “miglior attrice in una serie drammatica” ai prossimi Emmy. Reese Witherspoon (premio Oscar nel 2006 per Quando l’amore brucia l’anima – Walk the line) è la giovane e agguerrita giornalista Brendley, fedele ai suoi principi e a un’idea precisa del giornalismo d’inchiesta. Nel ruolo di Mitch troviamo invece l’attore comico Steven Carrell (il mitico Michael Scott di The Office, Melinda & Melinda, 40 anni vergine, e attuale protagonista della serie Space Force), che, come ha già dimostrato più volte in passato, riesce a essere un grande attore anche in ruoli drammatici. Ha ricevuto anche lui la nomination come “miglior attore in una serie drammatica”.
Ruoli centrali sono ricoperti da due attori emergenti: Billy Crudup, che interpreta Cory Ellison, il giovane direttore della divisione informazione del network che si schiera per il cambiamento, e Mark Duplass, nella parte di Charlie “Chip” Black, capo della produzione e in crisi perché sempre in bilico nella sua posizione. Entrambi hanno ottenuto una candidatura agli Emmy nella categoria “miglior attore non protagonista”.
Meritano una citazione l’attore canadese Martin Short, che interpreta l’amico “predatore sessuale” di Mitch, e il regista Mimi Lender, per l’episodio “The Interview”: entrambi hanno portato a casa una nomination.
The Morning Show non è in assoluto il primo prodotto nel suo genere. Ricordiamo solo ad esempio le recenti uscite del film Bombshell (distribuito da Prime Video) e della serie The Loudest Voice – Sesso e potere (ancora disponibile su Sky Go) sulla controversa storia, l’ascesa e poi la rovina di Roger Ailes, fondatore di Fox News, distrutto dalle accuse per molestie sessuali. Però colpisce nel racconto di The Morning Show l’attenzione al dramma delle persone coinvolte, l’ambiguità delle situazioni, la sovrapposizione di punti di vista diversi, l’uso che il potere è pronto a fare anche di fatti apparentemente negativi e imbarazzanti.
La produzione della seconda stagione è stata interrotta a marzo a causa dell’epidemia di Covid, che ha imposto anche un’ampia riscrittura del copione. È da supporre che la massiccia diffusione del virus negli Stati Uniti troverà dunque un posto centrale nel racconto della seconda stagione. Proprio come nella prima hanno trovato posto i devastanti incendi in California e la strage di 59 innocenti a Las Vegas Strip del 1° ottobre 2017.
Ma anche lo stesso Mitch (il contratto di Steven Carrell è stato inaspettatamente prorogato anche per la nuova stagione) non sembra essere definitivamente fuori dai giochi.