Dopo il successo già riscontrato in Italia – tra le mostre milanesi, quelle fiorentine, bresciane e il CORE CENTER – e a New York con la recente esposizione alla Design Week, The Prism (alias artistico di Stefano Simontacchi) è pronto ad approdare anche negli Emirati Arabi con una doppia esposizione alla Bassam Freiha Art Foundation di Abu Dhabi che è stata inaugurata nella giornata di ieri e che sarà visitabile fino al prossimo 31 agosto 2025: i percorsi espositivi saranno in totale – appunto – due tra il ‘Project Oneness‘ e il percorso ‘Trust, Gratitude and Love Journey‘ realizzate da The Prism assieme al supporto dell’Ambasciata italiana emiratina e della morta RIMOND curata da Marco Senaldi.
Prima di entrare nel merito delle due mostre realizzate da The Prism – affidandoci soprattutto alle parole dello stesso Simontacchi -, vale la pena ricordare che i percorsi espositivi fanno parte di un innovativo dialogo artistico tra Italia ed Emirati Arabi sul quale l’ambasciatore italiano – Sua Eccellenza Lorenzo Fanara – si è detto “onorato” di contribuire e collaborare con “un artista italiano straordinario, capace di trasmettere una visione della vita unica e profondamente spirituale” con un vero e proprio “ponte culturale tra Italia ed Emirati“.
The Prism: cos’è e cosa propone la mostra sensoriale Project Oneness
Il percorso espositivo di The Prism partirà proprio da Project Oneness che esplorerà nel profondo il tema della dualità universale attraverso tre differenti stanze interconnesse tra loro: “Rappresenta – ha spiegato Simontacchi – un invito ad andare oltre quel velo che (..) poniamo fra i nostri occhi e la realtà” per arrivare alla necessaria comprensione del fatto che “siamo un tutt’uno con l’universo” superando quella “creazione della nostra mente” che ci porta a fare distinzioni “come buono/cattivo, giusto/sbagliato“.
Dal conto suo – invece – il curatore Marco Senaldi sull’opera di The Prism ha precisato che si tratta di un “percorso [che] si sviluppa attraverso tre sale interconnesse” ed introdotte ogni volta da “porte che riflettono il concetto delle opere al loro interno“: nella prima stanza verrà esplorato “il concetto di dualità” richiamato da quella linea rossa che “simboleggia i costrutti mentali“; mentre passando attraverso “una porta rotonda segnata da una linea luminosa rossa” si arriva alla seconda sala in cui “il colore, la forma e il movimento si dispiegano senza separazioni” per capire che “noi siamo l’Uno e l’Uno è noi“; passando infine attraverso “una porta blu” ci si trova davanti a “quattro opere [che] rappresentano” elementi come “acqua, terra, aria e fuoco” per riflettere sul tema “dell’equilibrio delle forze naturali“.
Per Michaela Watrelot – curatrice e direttrice delle esibizioni alla Bassam Freiha Art Foundation che ospiterà The Prism – il Project Oneness dimostra perfettamente il “talento assoluto nell’utilizzare la luce e lo spazio” da parte di Simontacchi grazie al sapiente uso di “pannelli luminosi [e] superfici metalliche lucide” che riescono a rendere “dinamiche e interattive” le esperienze proposte dell’artista; il tutto dicendosi “entusiasta” di poter apprezzare l’opera dell’artista italiano grazie anche ad una collegata serie di “esperienze incentrate sul benessere, l’autoriflessione e la consapevolezza“.
Il percorso Trust, Gratitude and Love Journey di The Prism spiegato da Marco Senaldi
Per quanto riguarda la mostra Trust, Gratitude and Love Journey i visitatori saranno accompagnati da The Prism attraverso un vero e proprio viaggio spirituale che si articolerà su sette differenti opere incentrate attorno ai temi – richiamati nel nome – della fiducia, della gratitudine e dell’amore per creare un vero e proprio legame profondo tra i visitatori stessi, la Terra e l’intero universo; il tutto accompagnato da una serie di iniziative che permetteranno – attraverso yoga, conferenze, workshop e meditazione – si entrare in contatto diretto con le opere di The Prism.
A darci un’idea sul percorso Trust, Gratitude and Love Journey è stato ancora una volta il curatore Marco Senaldi che ha precisato che l’obiettivo sarà quello di “ritrovare l’unità dinamica con l’energia dell’universo” in un’unica integrazione di “materiali contemporanei con simboli senza tempo” in un vero e proprio “spazio di riflessione“: la fiducia permetterà di “liberarsi dalla paura e dal dubbio” per riscoprire “l’armonia” con l’universo; la gratitudine servirà a dissolvere “la negatività” per capire ed apprezzare “ciò che abbiamo e chi siamo“; mentre l’amore sarà la “forza unificante” che completa “il ciclo rafforzando l’interdipendenza tra percezione ed esperienza“.