Intensa e inquietante, The Stolen Girl – l’ultimo thriller targato Disney+, approdato sulla piattaforma ad aprile – si addentra nei meandri della maternità contemporanea, esplorando il delicato equilibrio tra la realizzazione personale e il peso delle responsabilità familiari. Una storia che, pur non riuscendo del tutto a gestire la complessità dei temi trattati, riesce comunque a offrire un prodotto di qualità, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo episodio.
La trama si snoda intorno alla misteriosa sparizione della piccola Lucia e al gesto sconvolgente di una donna che si insinua nella vita di una giovane coppia apparentemente felice, per poi portare via con sé la loro bambina. Un rapimento atipico, che prende forma quando Elisa – hostess su jet privati – acconsente, un po’ troppo alla leggera, a lasciare Lucia a dormire da una compagna di scuola conosciuta da poco. Una visita fugace alla casa della madre della bambina, Rebecca, basta a tranquillizzarla. Ma il giorno dopo, Lucia non torna a casa.
Ben presto si scopre che Rebecca non esiste: la compagna di giochi è arrivata da poche settimane e la casa è stata affittata tramite Airbnb. Perfino la polizia fatica a credere a questa versione, almeno fino a quando non emergono prove tangibili del rapimento e dell’auto in fuga verso la Francia.
A dubitare della narrazione ufficiale, però, è soprattutto Selma, una giovane giornalista tenuta ai margini della redazione, che inizia a indagare sul passato di Elisa. E ciò che scopre è inquietante, tanto da fornire finalmente un contesto a quel gesto che inizialmente sembrava privo di senso.
Tratta dal bestseller “Playdate” di Alex Dahl (2020), la serie può contare su tre interpretazioni femminili di grande intensità. Denise Gough (già vista in Andor) dà volto e corpo a Elisa, donna dal passato tormentato; Holliday Grainger è invece Rebecca, madre disperata e manipolatrice in cerca di vendetta; infine Ambika Mod (apprezzata nel ruolo di Emma in One Day) interpreta Selma, il personaggio che più di tutti incarna lo sguardo critico e disilluso dello spettatore.
L’azione si svolge tra due ambientazioni europee contrastanti ma complementari: la periferia grigia dello Yorkshire e le assolate colline nei dintorni di Tolone, nel sud della Francia. Luoghi che diventano specchio di una società borghese e ipocrita, in cui le apparenze spesso soffocano la verità e le donne si ritrovano a combattere da sole battaglie troppo grandi.
The Stolen Girl è una serie che, pur con qualche incertezza narrativa, riesce a coinvolgerci, aiutando a riflettere su quanto poco conosciamo chi ci sta accanto e su quanto possa essere fragile il confine tra amore e ossessione.
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