Com’è morta Titina De Filippo?
I fratelli De Filippo hanno scritto la storia del teatro italiano, ma sono allo stesso tempo la dimostrazione di come non sia sempre semplice far valere i propri diritti quando non si è figli degli stessi genitori. I tre, Peppino, Titina ed Eduardo, vivevano a Napoli con la madre, Luisa De Filippo, ma non erano stati riconosciuti dal padre, Edoardo Scarpetta, arrivando così ad assumere il cognome di lei. Il genitore, però era sposato e aveva altri figli, a cui finisce inevitabilmente tutta la sua eredità, mentre gli altri vengono totalmente esclusi.
Nonostante la situazione tutt’altro che semplice, i tre riescono ad avere il riscatto che tanto meritavano e ad affermarsi. La donna, in modo particolare, è ancora oggi una delle principali interpreti del teatro partenopeo, che vanta ancora oggi poche eguali. Anzi, viene spesso indicata dalle più giovani come un esempio da seguire.
Titina De Filippo: una figura storica per il teatro napoletano
Titina De Filippo è la determinazione e il talento finiscano per essere ripagati quando ci sono le capacità. La donna, infatti, può vantare una carriera attoriale che le ha regalato non poche soddisfazioni. Il suo personaggio più celebre è stato sicuramente quello di Filomena Marturano, che ha rappresentato lei lei una fonte di ispirazione: “Eccolo il mio personaggio. Ecco, così ti volevo: violenta, fredda, calma, tragica, comica. Ah! Filumena, ti tengo, ti tengo. Non mi scappi più! Ti porterò con me tutta la vita“ – aveva detto in un’intervista.
Il suo ultimo film risale al 1959, “Ferdinando I Re di Napoli“, dove per la prima volta è tornata a recitare al fianco dei suoi fratelli nel dopoguerra. Già da qualche tempo, però, lei soffriva di una malattia al cuore, che l’ha costretta al ritiro delle scene, oltre a essere stata causa della sua morte, avvenuta nel 1063. A lei Vittorio De Sica ha dedicato l’anno successivo uno dei suoi film più celebri, “Matrimonio all’italiana“.