Evasione da film dal carcere Opera di Milano: il "mago" della fuga Toma Taulant ha segato le sbarre e è scappato grazie ad alcune lenzuola
È stata una vera e propria evasione da film quella del 41enne albanese Toma Taulant che nella nottata tra ieri e oggi è riuscito a conquistarsi la libertà dal carcere di massima sicurezza Opera di Milano, facendo perdere completamente le sue tracce e aprendo a un nuovo dibattito sulla condizione dei penitenziari italiani, largamente a corto di personale che possa prevenire queste situazioni: ovviamente per Toma Taulant è scattata una vera e propria caccia all’uomo in tutta la Lombardia, visto il suo “curriculum” di evasioni durante – in alcuni casi – anche parecchi giorni.
Partendo dal caso odierno, a scoprire la fuga di Toma Taulant sono stati gli agenti della penitenziaria che questa mattina – attorno alle 8:00 – non sono riusciti a trovare il 41enne durante il consueto giro di controllo: entrati nella sua cella singola, gli agenti hanno scoperto che era riuscito (con modalità non ancora chiarite) a segare le sbarre della finestrella, per poi calarsi con una corda improvvisata con alcune lenzuola legate assieme.
Dopo aver raggiunto il cortile del carcere Opera, Toma Taulant sarebbe riuscito a scavalcare il muro di cinta del penitenziario, prima di dileguarsi nel buio notturno milanese: attualmente le indagini sono concentrate sull’orario effettivo dell’evasione di Toma Taulant per capire – da un lato – quali falle nella sicurezza sia riuscito a sfruttare e – dall’altro lato – se abbia goduto dell’aiuto di qualche complice dall’esterno; mentre sono già decine e decine i posti di blocco nel milanese e sul territorio lombardo.
Toma Taulant, evaso dal carcere Opera: sono già quattro le fughe del 41enne registrate dal 2009 ad oggi
Stando alle informazioni che sono state rese pubbliche fino a questo momento, Toma Taulant si trovava in carcere per alcuni precedenti di rapine a mano armata, furti di vario tipo e spaccio di droga, con un fine pena che era fissato per il 2048 (e che, sicuramente, aumenterà non appena l’uomo verrà nuovamente catturato), aggravato dalla sua tendenza a evadere dai penitenziari italiani e stranieri; con ben tre casi simili a quello odierno alle spalle.

La prima volta che Toma Taulant fece parlare di sé, infatti, era l’ottobre del 2009 quando riuscì a conquistarsi la libertà dal penitenziario (di minima sicurezza) di Terni e fu catturato solamente due mesi più tardi a Pavia; mentre il 41enne albanese era tornato sulle prima pagine di cronaca anche nel 2013 quando riuscì nuovamente a evadere dal carcere (questa volta di massima sicurezza) di Parma, riuscendo a scappare – addirittura – all’estero.
In quell’occasione, le ricerche di Toma Taulant furono particolarmente complesse e si creò anche un piccolo caso politico dato che l’uomo fu catturato poco dopo in Belgio ma la comunicazione arrivò alle autorità italiane solamente 40 giorni dopo, con le ricerche che stavano procedendo serratissime; mentre – a ulteriore riprova delle eccezionali capacità del 41enne – anche dal penitenziario belga riuscì a scappare, conquistandosi la libertà fino al 2015.
