La diretta di ieri sera della trasmissione ‘Lo stato delle cose’ è tornata ad occuparsi del tema della criminalità nel mondo del rap italiano partendo dalla famosa rissa in Costa Smeralda che ha coinvolto decine di persone tra cui il noto Tony Effe: un violento scontro raccontato – tra gli altri – da un ragazzo anonimo che si è identificato come parte della comitiva del rapper che avrebbe assistito a quella violenta e immotivata scena che risale a più di due anni fa e che ha lasciato il locale in Costa Smeralda completamente distrutta
“Ero con loro – racconta il testimone della rissa di Tony Effe – ma non erano amici, li ho raggiunti con un altro ragazzo al Country perché Tony stava cantando lì quella sera e assieme siamo andati all’altro locale” in cui sarebbe poi scoppiata la violenta rissa. “Stavo entrando per primo – racconta il testimone – e avevo Tony dietro, poi mi sono spostato tre scalini sopra e ho visto la scena dall’alto. A Christian [Perozzi, ndr.] non l’hanno fatto entrare“, con i buttafuori che racconto che “aveva già causato dei problemi a Roma e l’abbiamo messo in black-list sapendo che avrebbe potuto svalvolare” e sarebbe stato a quel punto – torniamo al testimone – che “Tony si è innervosito“.
Il racconto del testimone della rissa: “Tony Effe e i suoi amici erano super alterati, sbattevano i pugni e lanciavano le cose”
Secondo il racconto del testimone, Tony Effe “ha sbattuto i pugni su un pezzo di legno che c’era lì, ma è stato un secondo e poi non ho capito più niente. Ho visto che si stavano scazzottando e ho saltato la siepe per andarmene via verso i parcheggi perché altrimenti le avrei prese anche io. Ero terrorizzato perché non mi era mai capitata una cosa simile”, confessando – comunque – che “eravamo super alterati” da droghe e alcool; mentre un addetto all’accoglienza ha raccontato che “hanno preso uno della sicurezza, l’hanno colpito con paletti e bottiglie colpendo chiunque era davanti“, lui compreso.
Subito dopo la rissa, il testimone ricorda di aver visto Tony Effe “senza maglietta, con un buco nel polpaccio e pieno di sangue“, ricordando che “infatti, poi, l’hanno portato in ospedale” e che quelle ferite probabilmente “se le era procurate da solo perché aveva tirato un calcio contro la vetrata dove c’erano le casse perché loro volevano entrare dentro e sfasciare il locale, ma non ci sono riusciti”; mentre il buttafuori citato prima ha confermato senza esitazione che “la rissa l’ha iniziata Tony Effe“.
Tony Effe: “La rissa in Costa Smeralda? Non ricordo nulla, aspettate il processo e vedremo”
Tra i testimoni – suo malgrado – dell’accaduto c’era anche un addetto antincendio che ricorda che “la combriccola era già entrata nella corsia dei privilegiati e Perozzi nella corsia dei comuni per sfuggire ai controlli, caso vuole che l’abbia riconosciuto il gestore e l’abbia allontanato“: a quel punto “Tony ha iniziato a insultare il gestore”, raccontando che “erano molto alterati e non era solo alcool, mi hanno tirato una bottiglia in faccia, poi mi hanno inseguito con un paletto” che in secondo momento “hanno lanciato contro un vetro” conquistandosi l’ingresso nel locale e – di fatto – sfasciandolo; il tutto “prendendosela anche con chi era in fila tant’è che ad una ragazza è stata spaccata la testa”
Intercettato – sempre dal programma ‘Lo stato delle cose’ – anche lo stesso Tony Effe che eludendo le domande ha raccontato che “so solo che mi arrivata una notifica di chiusura delle indagini e io non so nient’altro“, rimandando le domande “al mio avvocato perché non so niente e non ricordo niente” e precisando – più volte – che “ci sarà un processo e ci sarà un giudice che chiarirà se quanto detto è vero o no”; mentre dal conto suo Fedez sulla vicenda si è limitato a chiarire che “non posso dirti niente” e che “non sono indagato per queste cose”, oltre al fatto che “non sono interessato a risponderti”.