Aria di grande crisi in alcuni Paesi latinoamericani dove, tanto per non smentire un classico, governa il populismo, a cominciare dalla Colombia nella quale il figlio maggiore del Presidente Gustavo Petro, Nicolas, arrestato, ha iniziato a dichiarare come la maggior parte dei fondi destinati alla campagna elettorale fossero illegali perché provenienti da un gruppo di ex narcotrafficanti. Lo ha ammesso davanti al Magistrato Mario Andres Burgos, che sta raccogliendo le sue dichiarazioni e il caso rischia di mettere la parola fine all’attuale Governo con la possibile richiesta di dimissioni presidenziali.
Tra i nomi che sono saltati fuori nell’inchiesta spicca quello dell’ex narco Samuel Santander Lopesierra e il figlio del contrattista, con profonde collusioni con gruppi paramilitari, Alfonso “El Turco” Hilsaca. Si tratta, ovviamente e come sostenuto anche dall’ex Ambasciatore in Venezuela, Armando Benedetti, testimone nel caso, di fondi chiaramente illegali per un importo che supera i 3 milioni e mezzo di dollari.
La penetrazione dei narcotrafficanti a livello politico è risaputa da sempre, visto che il loro potere è iniziato proprio in Colombia all’epoca del “leggendario” Pedro Escobar che, nella sua carriera di boss della droga, ebbe anche dei trascorsi politici che arrivarono fino a proporre di pagare di tasca propria il debito in cui versava la nazione.
È’ d’altronde risaputo che, nonostante gli sforzi effettuati, la Colombia non è mai riuscita a uscire dalla spirale narco, appoggiata da movimenti paramilitari di “liberazione” che sono serviti da braccio armato di questo potere, a cominciare dalle Farc. E con connessioni evidenti con il Venezuela di Maduro, Paese dove il narcotraffico ha anche li un peso importante: la mappa di questo potere ormai raggiunge, in forme differenti, diversi Paesi. Dal Nicaragua del dittatore Ortega, al Brasile di Lula, passando per la Cuba dell’attuale leader Diaz-Canel (peraltro contrastato da un’opposizione che inizia a farsi sentire in maniera concreta e senza temere le conseguenze della sua protesta), fino ad arrivare alla Bolivia e infine all’Argentina.
Bisogna anche considerare che l’apertura degli Usa, attraverso concessioni di vario genere a questi Paesi, non fa altro che indebolire la lotta al narcotraffico e a certo terrorismo, visto che proprio l’attuale Presidente colombiano proviene dalle fila dell’M19, di cui era un guerrigliero.
Certe decisioni prese dall’Amministrazione Biden sono francamente inspiegabili, come quella di non monitorare più via satellite le zone dove si coltiva la coca, fatto che toglie un’arma importante nella lotta decennale ai cartelli. E questa decisione si deve al fatto che l’attuale Presidente Usa vuole soddisfare agli attivisti progressisti e ai simpatizzanti socialisti che proliferano all’interno del suo Dipartimento di Stato che, evidentemente, ha preso la decisione di chiudere gli occhi davanti al fenomeno.
Si tratta di un fatto assurdo e totalmente ingiustificato di un Paese che, tra il 2000 e il 2020, ha investito più di 10 miliardi di dollari per aiutare la Colombia a finire una volta per tutte con narcotrafficanti e terroristi: il fatto è che, almeno stando alle dichiarazioni dell’ex Presidente Barack Obama (progressista) il piano chiamato “Plan Colombia” aveva trasformato una nazione, al limite del collasso, in una forte democrazia istituzionale con indici di violenza molto bassi. Davvero non si capisce questo cambio di strategia nel quadro di politiche verso un continente che sta ormai per essere controllato sia dalla Cina che dalla Russia a livello economico e che minaccia di produrre cambiamenti epocali nello scacchiere mondiale.
Altro Paese che, alla vigilia delle elezioni che decideranno la griglia dei candidati a quelle presidenziali del prossimo ottobre, versa nella peggior crisi della sua storia è l’Argentina, non solo per l’altissima inflazione, ma anche per i dati sulla povertà che hanno registrato un ulteriore aumento quest’anno, che include anche quello dell’indigenza infantile.
Per poter pagare il debito che anche l’attuale Governo kirchnerista di Alberto Fernandez, considerato da molti il peggior Presidente di sempre, ha contratto con il tanto “odiato” Fmi, l’Argentina ha ottenuto un prestito anche dal Qatar, visto che la Banca centrale non dispone più di riserve in dollari che dovrebbero servire al pagamento.
I dati dell’economia sono pure tragici e l’attuale Ministro di questo settore, Sergio Massa, uno dei più camaleontici politici apparsi nel Paese, continua a dimostrarsi incapace di gestire le risorse di una delle nazioni più ricche al mondo: ma poco importa visto che ha appena trascorso lunghe e dispendiose vacanze nella nostra Sardegna con spese folli, naturalmente a carico dello Stato e si è presentato pure come candidato alla presidenza.
È proprio incredibile come in uno dei Paesi più ricchi a livello di produzione agricola e di carne, 6 bambini ogni 10 soffrano la fame: c’è da sperare in un prossimo cambio radicale per togliere una volta per tutte il potere a una politica che urla da 70 anni di essere popolare, ma che ogni giorno distrugge sempre più il popolo che dice di “amare”.
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