Si sente un gran parlare nell’ultimo periodo di “mobilità sostenibile”, “basso impatto ambientale”, “smart grid” e tutto ciò che ha a che fare con il tentativo di ridurre la congestione e l’inquinamento, che sta aumentando negli ultimi tempi in maniera considerevole.In realtà il concetto di “mobilità sostenibile” è ancora molto difficoltoso da definire e da inquadrare in una categoria precisa. Non si può pensare infatti che la sola introduzione di auto elettriche o di tecnologie non inquinanti possa permettere una capillare diffusione di un nuovo sistema di trasporti sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale . Innanzitutto occorre capire che cosa si intende per mobilità sostenibile, e capire soprattutto come questo tipo di mobilità possa essere sfruttato dagli utenti, possa diventare parte integrante della vita di ciascuno di noi. Per arrivare a questo risultato è necessario adottare un approccio che non sia né ideologico, né tanto meno esclusivamente interessato ad incrementare la visibilità di questo o quell’operatore: quello che serve, sembrerà banale, è REALISMO. Nelle realtà urbane assumono sempre più un ruolo chiave lo sviluppo e l’implementazione di strategie volte ad assicurare la mobilità delle persone e il trasporto delle merci. L’obiettivo è perseguibile adottando un approccio sistemico che parta dalla consapevolezza che per cambiare realmente la situazione sono necessarie, oltre a idee chiare, concretezza e lavoro orientato a tutte le categorie di utilizzatori potenziali così come ai servizi, esistenti ed attesi.Occorre comprendere le reali esigenze degli utenti per offrire un’offerta diversificata, integrata e multimodale in grado di rispondere alle necessità di spostamenti: questa è la sfida moderna della mobilità sostenibile. Lo sviluppo di strumenti fortemente integrati tra loro e un nuovo modo di utilizzarli rappresentano la potenziale svolta innovativa nel panorama della mobilità. Uno dei punti focali di questa svolta è costituito dal trasporto pubblico locale. La sfida è capire come si possa renderlo il più possibile fruibile e flessibile. Il problema oggi non è più riguardante “l’ultimo miglio” ma l’idea globale di mobilità. Entra qui in gioco il concetto di familiarizzazione: gli utenti devono sentirsi a proprio agio, devono poter scegliere tra più soluzioni possibili, che siano allo stesso tempo funzionali e confortevoli.
L’obiettivo vuole essere creare un’offerta diversificata di mobilità che tenga conto delle reali esigenze dei cittadini, delle aziende e dei loro dipendenti rispondendo sia alla domanda di mobilità sistematica (come lo spostamento quotidiano casa-lavoro su mezzo pubblico) sia alla domanda di mobilità occasionale (come gli spostamenti professionali o gli spostamenti per le gite fuoriporta del weekend) integrandole perfettamente secondo le esigenze degli utenti, dando la certezza di poter trovare un’auto quando serve o semplicemente quando uno lo desidera e/o qualsiasi altro sistema di trasporto. Gli utenti privati, le aziende, le Istituzioni, gli Ospedali o Comuni dovrebbero poter avere a disposizione una semplice carta prepagata che dia accesso a tutta la mobilità, eliminando in questo modo tessere superflue. Questa è la strada da percorrere. Alcune istituzioni virtuose hanno iniziato questo percorso dando vita ad una serie di attività tese a questi obiettivi. Il passo successivo dovrebbe compierlo la politica, accelerando il processo e “buttando il cuore oltre l’ostacolo”, evitando di lasciarsi governare dalla rassegna stampa quotidiana. E’ quindi necessario che sia lasciato spazio alle aziende di trasporto, alle società di noleggio così come alle società di car e bike sharing, affinché alle indicazioni e agli aiuti della politica si possano finalmente affiancare esperienze vere e di successo, dotate di autonomia a livello di mercato e in grado di rispondere sia ai bisogni espliciti sia ai bisogni latenti di tutti i soggetti.Attraverso la società Sems, abbiamo iniziato da un po’ di mesi un’importante attività orientata alla mobilità sostenibile che consiste nella realizzazione di strumenti che, integrati tra loro, possono portare a un miglioramento della mobilità delle persone. L’obiettivo vuole essere permettere alle aziende, ai dipendenti e ai familiari di poter acquistare la mobilità “on demand”, in un unico spazio dedicato e che sia in grado di offrire un ventaglio di possibilità sia per le aziende, sia per i privati.Abbiamo iniziato infatti a mettere a disposizione delle aziende un certo numero di auto di pool, che potrebbero essere a loro volta utilizzate dai dipendenti privatamente la sera e/o durante i weekend pagandone l’utilizzo effettivo. Si pensi poi ai vantaggi di estendere questo “sistema” anche a Ospedali, Università, Municipalità e municipalizzate. Allo stesso modo il costo derivato dall’utilizzo privato potrebbe tranquillamente essere pagato insieme all’abbonamento del treno che molti pendolari hanno già l’onere di fare o addirittura inserito automaticamente in busta paga insieme al costo della propria “mobilità”.
Un passo ulteriore inoltre è il Mobility Management, attività che consiste nella gestione del rapporto tra le società di Trasporto Pubblico Locale e le aziende attraverso gli abbonamenti. Tutti questi strumenti integrati tra loro forniscono senza dubbio una soluzione importante per le esigenze degli clienti/utenti. Si pensi ai vantaggi di un collaboratore che ad esempio utilizza l’auto di pool aziendale per arrivare nella stazione X fino alla stazione di Varese. Qui troverà un’auto in Car Sharing prenotata attraverso Internet, telefonata o direttamente presso le postazioni dedicate, che potrà utilizzare avendo un abbonamento prepagato che comprende sia treno che auto. Inviando un sms l’auto si aprirà per portarlo all’appuntamento nella zona industriale fuori Varese. Una volta finito riconsegnerà l’auto in qualsiasi postazione dedicata, riprenderà il treno e arrivato presso la stazione X riprenderà l’auto che a questo punto potrà utilizzare anche per il weekend. Oppure si pensi alla comodità di utilizzare un’auto in Car Sharing per raggiungere gli aeroporti, lasciarla presso i parcheggi dedicati e riutilizzarla al ritorno. Questi esempi vogliono essere esemplificativi del fatto che la mobilità sostenibile non è un miraggio, ma una realtà possibile e realizzabile.Ringrazio il Sussidiario per questo nuovo canale della mobilità che è senza dubbio una risorsa fondamentale in questo senso per trovare spunti e idee e per sviluppare un confronto su una tematica così importante e allo stesso tempo estremamente delicata. Queste attività sono orientate al raggiungimento del bene comune, e come anche il Papa ha voluto precisare nel discorso che ha tenuto a Bundestag il 22 settembre 2011, ciò che dobbiamo tenere presente che l’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli ascolta la natura e quando la rispetta. La realizzazione di queste attività, unitamente agli altri strumenti di mobilità sostenibile, vuole essere la strada da percorrere per arrivare ad un concreto cambio culturale e di gestione della mobilità delle persone.
Massimo Vanzulli