IL PIANO “SEGRETO” TRA PUTIN E TRUMP SULLA GUERRA IN UCRAINA: REBUS SEDE E SNODO ZELENSKY
Quasi tre anni di guerra e un negoziato ancora tutto da costruire, ma il 2025 potrebbe davvero essere l’anno del cessate il fuoco tra Ucraina e Russia dopo la storica e sanguinosa invasione delle truppe di Putin nel Donbass: oltre alle recenti e importanti aperture fatte da Zelensky sui possibili negoziati diretti con il Presidente russo (ed è una svolta decisiva visto che fin qui lo aveva escluso), corre in parallelo la trattativa “segreta” diretta tra Donald Trump e Vladimir Putin per giungere nei prossimi mesi al pre-accordo che poi andrà sottoscritto da Kiev.
Dopo che in questi ultimi mesi diverse ricostruzioni sono state fatte (e alcune le abbiamo anche ospitate come “Sussidiario.net”) sul piano di pace in testa a Stati Uniti e Russia, le ultime arrivano da un rumors apparso su Dagospia nelle scorse ore: i continui avvicinamenti tra i due leader mondiali vedono il Cremlino in rampa di lancio per condurre un negoziato diretto e chiudere la guerra dispendiosa in Ucraina. I contatti sono presenti e potrebbero portare nella seconda parte del 2025 ad un’intesa effettiva, come rileva il consigliere di Putin, Sergej Markov, nella recente intervista a “La Repubblica”. Le trattative sono in corso, e ancora in queste ore arrivano da Casa Bianca e Cremlino conferme importanti, mentre Zelensky apriva ai negoziati diretti: non è un caso che Kiev abbia smosso le acque, vistosi potenzialmente tagliato fuori nei contatti di pace per il futuro dell’Ucraina. Resta da dirimere il difficile nodo sulla sede dei negoziati, con Arabia Saudita ed Emirati Arabi che già preparano gli eventuali iter diplomatici, assieme alla stessa Svizzera. I rapporti tra intelligence Usa, Cremlino e le stesse Abu Dhabi e Riad si fanno sempre più intensi e potrebbero anche arrivare ad un accordo nelle prossime settimane.
TRA UCRAINA E DAZI: COSA BOLLE IN PENTOLA ALLA CASA BIANCA
Se si vuole aggiungere l’attentato condotto a Mosca contro il leader della milizia ArBat – Armen Sarkisyan – ecco però che il livello di tensione si alza ulteriormente, con l’Ucraina che scalpita per non perdere la possibilità di entrare nel negoziato in merito al proprio stesso futuro nell’area: il piano di Trump è però a più ampio respiro e vede la possibilità di coordinare con Putin la fine della guerra, la stabilità nell’area Est e – potenzialmente – anche l’offensiva economica nei dazi nei confronti dell’Europa.
Come riporta il “DagoReport” sui possibili negoziati fra Usa e Russia, l’intento della Casa Bianca sarebbe quello di raggiungere a stretto giro un cessate il fuoco in Ucraina per poi lanciare il dossier dei dazi in UE (o quantomeno sulle trattative con le singole nazioni europee per un miglior rapporto bilaterale con le varie Roma, Berlino, Parigi etc. ). Il tema è complesso e il piano intricato, specie perché la Russia vuole le sue condizioni e pure nell’opinione pubblica americana arrivare ad escludere troppo Zelensky dalle trattative non sarebbe visto benissimo in termini di consensi verso le MidTerm 2026. Dopo la tregua e il piano (controverso) sulla guerra a Gaza, Trump vuole ottenere al più presto il cessate il fuoco in Donbass per approntare i prossimi complessi dossier sull’asse Mosca-Bruxelles-Washington.