Putin indice una mini-tregua per Pasqua, dopo una settimana di intensi bombardamenti. L’obiettivo è vincere entro il 9 maggio
Putin ha annunciato la tregua di Pasqua, dalle 18 (ore di Mosca, le 17 in Italia) del 19 aprile fino alle 00 del 21, ma solo se gli ucraini faranno lo stesso. Kiev, da parte sua, ha denunciato l’invio di droni sul suo territorio 15 minuti dopo l’inizio annunciato del cessate il fuoco.
Al di là della tenuta o meno di questa mini tregua, spiega Stefano Caprio, sacerdote cattolico di rito bizantino in Russia dal 1989 al 2002, teologo ed esperto del mondo russo, c’è l’ipocrisia del capo del Cremlino, che ha bombardato l’Ucraina come non mai in settimana per cercare di annunciare la vittoria il 9 maggio, giorno in cui si celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, e sarà pronto a ricominciare per lo stesso motivo una volta passata la Pasqua.
Ieri il presidente russo ha comunicato che le forze di Kiev hanno violato più di un centinaio di volte la tregua sugli attacchi agli impianti energetici. Dopo l’inizio della tregua, denunce di rispettive violazioni sono arrivati da entrambe le parti.
Come si può giudicare la tregua di Pasqua di Putin? Perché questa iniziativa?
È un annuncio, ovviamente, molto ipocrita, legato comunque anche all’osservanza del cessate il fuoco da parte degli ucraini. La realtà è che i russi, da una settimana, hanno intensificato i bombardamenti. Quelli appena passati sono stati giorni di bombardamenti violentissimi: per loro, la settimana della Passione è il momento in cui dare tutto, coincide con il momento sacrale della vittoria.
C’è anche una ragione strategica per cui i bombardamenti sono stati intensificati proprio nella Settimana Santa?
I russi sentono arrivare il momento del successo militare. Tra l’altro, legano la Pasqua con la festa della vittoria del 9 maggio. Le due date sono vicine. Gli ortodossi lo hanno scritto anche sul sito del Patriarcato: anche la vittoria sul nazismo, ai tempi dell’Unione Sovietica, per quanto in quel periodo si professasse l’ateismo, deve essere interpretata come un evento trascendentale, che ha fatto risorgere la fede.
Nei combattimenti di questi giorni, quindi, vedono legami con la guerra di 80 anni fa?
I russi bombardano così per arrivare prima alla vittoria, per raggiungere una forma di compromesso entro il 9 maggio e annunciarlo nello stesso giorno sulla Piazza Rossa. Questo è sicuramente il desiderio di Putin: a 80 anni dalla vittoria, annunciarne un’altra. È una preparazione del 9 maggio, che è la grande Pasqua della Russia. Il presidente russo spera di approfittare del disgelo e riuscire a muovere meglio le sue forze sul terreno per raggiungere l’obiettivo. Ammesso che regga, alla fine di questa piccola tregua ricominceranno gli stessi intensi bombardamenti di prima.
(Paolo Rossetti)
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.