E’ rotta la tregua fra Israele e Hamas. Nelle scorse ore l’esercito israeliano ha ripreso a bombardare in maniera estesa la Striscia di Gaza, colpendo tramite l’Idf, alcuni obiettivi terroristici, appartenenti ad Hamas. Stando a quanto fanno sapere i ribelli palestinesi, così come si legge sul sito della BBC, Hamas avrebbe già registrato più di 300 palestinesi uccisi nei raid e fra le vittime vi sarebbe anche Mahmoud Abu Wafah, viceministro degli Interni di Gaza nonché il massimo funzionario della sicurezza di Hamas, di stanza sul territorio.
Si tratta della più grande ondata di attacchi dal 19 gennaio scorso, da quando cioè era stata istituita la tregua, e l’azione è stata ordinata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, e dal ministro della difesa Israel Katz, a seguito del “Ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi, nonché il rifiuto di tutte le proposte ricevute dall’inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff e dai mediatori”. Il primo ministro ha fatto inoltre sapere che: “Da ora in poi Israele agirà contro Hamas con una potenza militare sempre maggiore”, facendo chiaramente capire che gli attacchi dovrebbero ulteriormente proseguire. A rincarare la dose ci ha pensato Danny Danon, ambasciatore israeliano all’Onu, che ha intimato ad Hamas di rilasciare tutti gli ostaggi, aggiungendo che: “non avremo pietà dei nostri nemici”.
ROTTA TREGUA HAMAS ISRAELE, 20 AEREI IN VOLO
Le prime bombe sono cadute dal cielo quando su Israele era l’alba e quando moltissime persone stavano consumando il primo pasto, essendo nel mese sacro del Ramandan. In volo più di 20 aerei da guerra israeliani che hanno colpito vari obiettivi su Gaza City, Rafah e Khan Younis. Israele ha preparato il pianto d’attacco lo scorso weekend, quindi è stato presentato all’Idf, l’esercito di liberazione, e poi approvato dal governo, e alla fine si è materializzato purtroppo la scorsa notte.
Hamas ha replicato accusando i nemici di tradimento, avendo violato il cessate il fuoco, aggiungendo inoltre che l’esercito israeliano sta esponendo gli ostaggi nelle loro mani ad un “destino sconosciuto”, facendo chiaramente capire come gli stessi potrebbero essere uccisi o addirittura soccombere sotto i bombardamenti del fuoco dell’Idf. Fortunatamente non ha per ora replicato all’attacco ed ha chiesto l’intervento dei mediatori delle Nazioni Uniti.
ROTTA TREGUA HAMAS ISRAELE, COSA E’ SUCCESSO A MARZO
Lo stallo si era venuto a creare all’inizio di questo mese, dopo che si era conclusa la prima fase della tregua. I vari negoziatori si sono ritrovati ad un tavolo per provare a trovare una via di uscita, con gli Stati Uniti che avevano proposto di proseguire la prima fase fino a metà del prossimo mese, includendo un ulteriore scambio di ostaggi-prigionieri fra Hamas e Israele.
Ma un funzionario palestinese che era informato dei fatti ha fatto sapere alla BBC che le due parti in gioco erano in disaccordo su alcuni aspetti chiave della tregua, di conseguenza il cessate il fuoco è definitivamente saltato e sono riprese le ostilità. Secondo quanto riferito dagli americani di Fox News, l’amministrazione Trump sarebbe stata informata da Israele prima della ripresa degli attacchi di oggi, così come fatto sapere da un portavoce della Casa Bianca.
ROTTA TREGUA HAMAS ISRAELE, PIU’ DI 48MILA MORTI
Da quando sono scoppiate le ostilità, con il famoso attacco di Hamas del 7 ottobre di due anni fa, 2023, si calcola che siano morte quasi 50.000 persone, precisamente 48.520 secondo i dati del ministero della Salute gestito da Hamas.
Inoltre, quasi la totalità dei 2,1 milioni di abitanti che risiedono in quel di Gaza è stata sfollata più volte, mentre sette edifici su dieci sarebbero stati danneggiati o distrutti, compresi ospedali, impianti idrici e fognari, e qualsiasi struttura presente nella città. Mancano cibo, acqua, medicina, carburanti e rifugi, e dopo il conflitto ripreso in queste ore la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente: attendiamo notizie nel corso di tutta la giornata.