Trump attacca Zelensky sulle sue posizioni sulla Crimea: “Scelga tra pace e distruzione completa”
Si infiamma (sempre e soprattutto a parole) il clima tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky con un post pubblicato in queste ore dal presidente statunitense sul suo social Truth nel quale ha duramente criticato l’ucraino ritenendolo responsabile delle difficoltà che da tempo rendono impossibile trovare un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina: parole dure e che non sono state ancora commentate dall’ex comico; nelle quali – peraltro – Trump ha tirato in ballo anche l’ex presidente Barack Obama e ha precisato per l’ennesima volta che se fosse stato lui al potere nel 2022 la guerra “non sarebbe mai iniziata”.
Partendo dal principio, l’oggetto dell’ira di Trump sembra essere stata un’intervista del presidente ucraino rilasciata al Wall Street Journal nella quale ha precisato che “l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea“: parole che secondo il tycoon sono “molto dannose per i negoziati” dato che di fatto la Crimea è diventata russa “anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama“, oltre – precisa l’inquino della Casa Bianca – a non essere “nemmeno un punto di discussione”.
Se Zelensky avesse voluto veramente mantenere il controllo della Crimea – continua il presidente USA – avrebbe dovuto “combattere per averla undici anni fa quando fu consegnata alla Russia” e tirando fuori oggi l’argomento non fa altro che “rendere difficile risolvere questa guerra”: la situazione per Kiev attualmente è “disastrosa” ed è ora che il presidente ucraino scelga se “avere la pace o (..) combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero paese“, prolungando in eterno “il ‘campo di sterminio'”.
Come procedono le trattative tra Russia e Ucraina: l’ultimo piano degli USA e la minaccia di ritirarsi dai colloqui
Dal conto suo, comunque, Trump nel post ci tiene anche a chiarire che – al di là delle “dichiarazioni incendiarie” dell’omologo ucraino – attualmente “siamo molto vicini ad un accordo“: tesi, quest’ultima, che sembra essere parzialmente smentita dalla realtà che emerge nelle segretissime sale in cui stanno avvenendo i veri negoziati, con l’ultima bozza dell’accordo che attualmente attende una firma da parte di Kiev che non è affatto certo verrà apposta; mentre gli USA minacciano che in assenza del raggiungimento di un accordo nel breve termine si ritireranno dalle trattative.
La risposta di Zelensky dovrebbe arrivare proprio in queste ore e per ora di quello che viene definito “l’offerta finale” da parte degli USA sappiamo solamente che – stando a quando riferisce il sito Axios – dovrebbe grosso modo congelare gli attuali confini chiedendo dei sacrifici territoriali a Kiev ed impendendole di accedere (ora e in futuro) alla NATO, il tutto includendo anche il riconoscimento formale della Crimea in quanto territorio russo: l’Ucraina dal conto suo chiede che si arrivi prima di tutto ad un cessate il fuoco il completo prima di poter trattare sulla pace, negando – dato che per il presidente è “contro la nostra Costituzione” – la possibilità di riconoscere formalmente la Crimea.