Trump in Qatar rilancia il piano Usa per Gaza: "Ora situazione inaccettabile, ma se assumeremo il controllo del territorio diventerà una zona di libertà"
Donald Trump in visita in Qatar ha parlato della situazione a Gaza, anticipando ai leader arabi presenti nei colloqui l’eventuale sviluppo, la volontà nell’ipotesi che gli Usa possano prendere il controllo della Striscia per la ricostruzione post conflitto. Il presidente statunitense ha formalmente illustrato l’eventuale scenario futuro evidenziando la possibilità di trasformare l’intera area in una “zona di libertà“, dove la popolazione potrebbe tornare a vivere grazie alla creazione di nuovi alloggi, illimitate opportunità di lavoro e grandi progressi economici che gli Stati Uniti potrebbero offrire.
“Ho delle idee per Gaza che sono molto buone, sarei orgoglioso se potessimo intervenire per rimettere le persone che ora vivono sotto alle macerie, al sicuro nelle proprie case“, ha detto questa mattina durante l’incontro con i funzionari a Doha, rinnovando quindi la proposta che era stata fatta già lo scorso febbraio durante i negoziati per la tregua tra Israele e Hamas, chiedendo alle autorità coinvolte di poter contribuire alla stabilità del territorio.
Donald Trump: “La situazione a Gaza è inaccettabile, sarei orgoglioso se gli Usa intervenissero per riportare le persone al sicuro”
La proposta di Donald Trump per Gaza in caso di accordo per concedere agli Stati Uniti il controllo del territorio è stata quella di annunciare la volontà di trasformare la Striscia in una “zona di libertà”. A colloquio con i funzionari dei paesi coinvolti nei negoziati, il presidente ha parlato di una situazione che attualmente ha definito “inaccettabile“, illustrando un futuro di sviluppo economico molto importante per tutto il Medio Oriente.
L’ipotesi, come hanno sottolineato molti media internazionali, potrebbe essere stata già stata discussa con le autorità degli Emirati Arabi, che potrebbero prossimamente definire le condizioni per accordare agli Usa un ruolo a lungo termine, anche se restano numerosi dubbi in merito alle soluzioni che questo piano impone. In particolare sullo spostamento temporaneo della popolazione palestinese durante le operazioni di ricostruzione, ma soprattutto su quale potrebbe essere in tutto il processo la posizione di Hamas e come potrebbe essere gestita dalle parti coinvolte.