Dazi Trump, il Wall Street Journal svela il processo che ha portato alla nuova strategia, che ha previsto una sospensione dopo i forti sbalzi del mercato, che sarebbe stata suggerita dal Segretario al Tesoro Scott Bessent e quello al Commercio Howard Lutnick, in opposizione a quanto sostenuto dal consigliere economico del presidente Peter Navarro ed approfittando della momentanea assenza di quest’ultimo, che costituiva il maggiore ostacolo ad un cambio di direzione.
Secondo quanto riportato in esclusiva dal giornale infatti, era stato proprio Navarro a convincere Trump a mantenere la linea dura sulle politiche di commercio con l’estero, nonostante molti funzionari lo avessero esortato a cedere, proprio per evitare i rischi di ripercussione sui Titoli del Tesoro Usa.
Lo scorso 19 aprile, grazie ad una mossa concordata anche con altri consiglieri, i due segretari si sarebbero precipitati nello studio ovale mentre Navarro era stato trattenuto in un incontro con il collega Kevin Hassett, in un’ala differente della Casa Bianca. Prima di quel momento, il consigliere era stato una presenza fissa accanto al presidente, fin dal giorno dell’annuncio del “Liberation Day“, continuando ad incoraggiarlo a portare avanti il piano delle tariffe ad ampio raggio.
Dazi Trump, sospensione decisa su consiglio di Bessent e Lutnick, opposti alla linea dura delle tariffe sostenuta da Navarro
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Donald Trump avrebbe sospeso momentaneamente i dazi grazie alla momentanea assenza del consigliere Navarro, che ha permesso ai due segretari Bessent e Lutnick di incontrare il presidente e convincerlo ad un cambio di strategia, necessario a calmare la tempesta che si era abbattuta sui mercati, colpendo in particolare i titoli del tesoro e il dollaro.
Il giornale ha inoltre sottolineato che, in base a dichiarazioni fatte in esclusiva da persone informate sui fatti, per arrivare a questa svolta, poi annunciata su Truth come una pausa per diminuire le svendite di titoli Usa, c’era l’assoluto bisogno di una discussione senza oppositori, visto che l’influenza di Navarro su Trump era stata forte, già dai tempi del primo mandato.
Dopo la notizia del dietrofront, che era stata commentata con i giornalisti proprio da Scott Bessent, i media statunitensi ora concordano sul fatto che al segretario al Tesoro in particolare vada il merito di aver sistemato la questione, e soprattutto di aver riportato l’ordine nei rapporti commerciali con l’estero e con gli investitori.