Trump starebbe valutando di stravolgere il Dipartimento di Giustizia: una proposta permetterebbe incriminare i membri del Congresso in modo più semplice
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potrebbe presto essere completamente stravolto da Donald Trump, che avrebbe puntato – già da tempo, ma con maggiore attenzione in questi ultimi giorni – sulla Sezione per l’Integrità Pubblica (o semplicemente SIP, PIN in inglese), incaricata di controllare e validare ogni azione penale contro i funzionari pubblici di qualsiasi livello, verificando che non si tratti di accuse politicamente motivate: a dirlo sarebbero stati alcuni funzionari anonimi che sono venuti a conoscenza della proposta negli ultimi giorni, condividendola con il quotidiano Washington Post; mentre lo stesso Dipartimento di Giustizia avrebbe confermato l’ipotesi, salvo precisare che per ora non è stata ancora presa alcuna decisione.
Partendo dal principio, è bene spiegare che la Sezione per l’Integrità Pubblica del Dipartimento di Giustizia funziona – grosso modo – come un organo di controllo per l’azione dei procuratori generali degli USA: a fronte di accuse di corruzione pubblica (o comunque di qualsiasi reato elettorale) mosse nei confronti di funzionari politici, la SIP detiene l’ultima parola sul prosieguo delle indagini e sull’effettiva azione penale; concedendo il suo via libera dopo aver verificato che non si tratta di accuse politicamente motivate e che esistono solide prove per sostenere la tesi accusatoria.
Trump revisiona il Dipartimento di Giustizia: è battaglia contro la Sezione per l’Integrità Pubblica
Creata dopo lo scandalo Watergate, la SIP è diventata una parte importantissima del Dipartimento di Giustizia, ma dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca la percezione nei confronti dell’Ufficio è cambiata drasticamente: da che era composta da 30 differenti procuratori, sotto l’amministrazione del tycoon è scesa a cinque (tra licenziamenti diretti e allontanamenti più o meno volontari); mentre il procuratore generale Pam Bondi l’ha più volte definita una sezione fortemente strumentalizzata da Joe Biden, spostando l’intero Dipartimento che ora guida sotto la sfera d’influenza del Presidente, con una mossa (quasi) senza precedenti, dato che dovrebbe essere un organo indipendente.
A conti fatti, nel caso in cui la proposta dovesse avere un seguito reale ed entrare in vigore, la SIP ne uscirebbe fortemente ridimensionata nei suoi ruoli, perdendo la sua funzione di approvazione dei procedimenti legali contro i funzionari: la conseguenza è che a uscirne rafforzati sarebbero gli stessi procuratori, liberi di perseguire qualsiasi carica governativa – e potenzialmente anche i membri del Congresso – con accuse pesantissime di corruzione.