Ora tocca al Sudafrica: il presidente degli Usa Donald Trump apre un altro fronte controverso con un nuovo ordine esecutivo. Ha deciso di sanzionare il Paese che si trova alla punta estrema meridionale del continente africano e di congelare gli aiuti. La decisione è stata presa per una legge fondiaria che discrimina gli agricoltori bianchi, perché consente al governo sudafricano di confiscare i terreni agricoli alle minoranze etniche senza corrispondere loro alcun indennizzo, ma chiaramente c’è anche altro dietro questa decisione, cioè la posizione sulla guerra a Gaza, in particolare contro Israele.
Nell’ordine esecutivo è riportato che gli Stati Uniti non sosterranno più il Sudafrica con aiuti esteri se porterà avanti politiche che, a detta di Trump, evidenziano una “scioccante mancanza di rispetto per i cittadini“, arrivando a paragonarle a “violazioni dei diritti umani“. Il riferimento è a una legge approvata a gennaio che stabilisce nuove linee guida per l’esproprio delle terre, consentendo al governo di espropriare i terreni senza compensazione in alcuni casi. Se non ci sarà alcuna marcia indietro, le agenzie Usa dovranno interrompere la fornitura di qualsiasi aiuto, a meno che non sia ritenuto necessario mandarlo.
ANCHE GLI AFRIKANER NELL’ORDINE ESECUTIVO DI TRUMP
Non si è fatta attendere la reazione del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il quale ha respinto le accuse di discriminazione, negando che le autorità del suo Paese stiano confiscando le terre e dicendosi disponibile a lavorare con Donald Trump in merito alla riforma agraria. Nell’ordine esecutivo, comunque, vengono citati gli afrikaner, un gruppo etnico che discende dai coloni europei ed è in fuga a causa della discriminazione. L’ordine di Trump è di aiutarli a reinsediarsi tramite programmi per rifugiati.
“È politica degli Stati Uniti che, fino a quando il Sudafrica continuerà queste pratiche ingiuste e immorali che danneggiano la nostra nazione, gli Stati Uniti non forniranno aiuti o assistenza al Sudafrica e promuoveranno il reinsediamento dei rifugiati afrikaner che sfuggono alle discriminazioni razziali sponsorizzate dal governo, compresa la confisca delle proprietà per discriminazione razziale“, riporta l’ordine esecutivo firmato dal presidente Usa. Peraltro, gran parte degli aiuti arrivavano tramite l’Agenzia per lo sviluppo internazionale (USAID) che ora Trump sta smantellando.
MINACCE E REAZIONI: SCONTRO USA – SUDAFRICA
Il Ministero degli Esteri sudafricano ha definito tutto ciò “molto preoccupante“, lamentando una mancanza di accuratezza fattuale da parte degli Usa, che anzi sembra voler portare avanti “una campagna di disinformazione e propaganda volta a travisare la nostra grande nazione“. Nel comunicato diffuso nelle ultime ore si definisce “ironico” il fatto che l’ordine di Trump preveda il riconoscimento dello status di rifugiato per un gruppo che “resta tra i più privilegiati dal punto di vista economico, mentre persone vulnerabili provenienti da altre parti del mondo vengono deportate negli Stati Uniti e viene loro negato l’asilo nonostante le reali difficoltà“.
C’è poi la questione Israele: Trump ha anche affermato che il Sudafrica ha assunto una posizione aggressiva nei confronti degli Stati Uniti e dei suoi alleati per la sua posizione sulla guerra di Gaza e il rafforzamento dei legami con l’Iran. Infatti, il Sudafrica ha accusato Israele di aver commesso un genocidio in un caso senza precedenti presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) delle Nazioni Unite.