TUDOR RESTA ALLA JUVENTUS? LA CLAUSOLA E IL MONDIALE PER CLUB
Igor Tudor resta alla Juventus? Bisogna fare chiarezza sulla posizione dell’allenatore croato, che pochi giorni fa ha preso il posto dell’esonerato Thiago Motta: su di lui si sono rincorse più voci sin dalla firma, anche riguardo un suo eventuale addio prima del Mondiale per Club. Nella realtà dei fatti, Tudor ha firmato un contratto sino al 30 giugno: questo ci dice già che sarà presente alla nuova competizione lanciata dalla Fifa, ma anche che, qualora la Juventus dovesse superare la fase a gironi che terminerà proprio il 30 giugno, al suo nuovo allenatore servirà una speciale deroga per proseguire nel torneo, e qui non apriamo la parentesi relativa alle scadenze dei contratti e le nuove regole sul calciomercato.
Basti sapere che Tudor sarà l’allenatore della Juventus sino al termine della stagione, Mondiale per Club incluso: da lì in avanti, stando a quanto filtrato, dipenderà dai risultati sul campo per quanto riguarda la Serie A. Vale a dire: sul contratto firmato dal croato ci sarebbe una clausola che prevede un rinnovo automatico in caso di qualificazione alla Champions League. In caso l’obiettivo dovesse essere fallito, sarà tutto in divenire perché Tudor potrebbe comunque restare alla Juventus oppure essere accompagnato alla porta per aprire ad un nuovo progetto. Insomma: ci sono otto giornate di campionato nelle quali riprendersi il quarto posto in classifica e proseguire sulla strada intrapresa alla fine di marzo, presumibilmente sarebbe la soluzione migliore.
TUDOR RESTA ALLA JUVENTUS: LO SCENARIO
Tudor resta alla Juventus con la Champions League in tasca, e magari senza: il concetto lo ha espresso molto bene Fabio Capello che, nella sua disamina sull’esonero di Thiago Motta, ha sottolineato la bontà della decisione qualora davvero l’italo-brasiliano avesse perso la presa sullo spogliatoio. Per contro, tuttavia, adesso i calciatori non hanno più alibi: tradotto, se il problema era quello adesso la Juventus deve ricominciare a giocare come sa. Dal canto suo Tudor, aspettando di scoprire quale sarà la squadra che affronterà il Genoa, sembra avere le idee chiare: lo avevamo già detto, intanto rimettere Dusan Vlahovic e Kenan Yildiz al centro del progetto e aspettare Gleison Bremer, da lui definito il difensore più forte del mondo ai tempi della Lazio.
Sappiamo che Tudor farà giocare la Juventus con il 3-4-2-1: questo esalterebbe ancor più le caratteristiche di Bremer e anche quelle di Yildiz, che sarebbe più vicino alla porta, ma anche Vlahovic potrebbe trarne beneficio perché, con il turco e magari Randal Kolo Muani a venire incontro a giocare la palla, avrebbe spazio per lanciarsi in profondità, un tipo di gioco nel quale il serbo riesce a dare il meglio di sé. Da questo punto di vista, Nico Gonzalez potrebbe essere comunque funzionale alla Juventus di Tudor giocando come trequartista; gli aspetti tattici si vedranno, ma è interessante pensare che l’allenatore croato non sia un semplice traghettatore ma possa iniziare a pensare alla Juventus che verrà, del resto anche la società bianconera ha la necessità di mettere dei punti fermi in tutta questa confusione.
LA JUVENTUS SENZA TUDOR
Come giocherebbe invece una Juventus senza Igor Tudor? Qui il discorso si fa più complicato, perché entra in gioco la figura del nuovo allenatore che forse nemmeno i bianconeri conoscono e, in aggiunta, il croato è stato messo sotto contratto unicamente (così sembra) per la disponibilità a traghettare la squadra fino a giugno, non certo per qualche idea tattica perché, va da sé, a quel punto il contratto sarebbe già stato di almeno un anno e mezzo. Ad ogni modo, possiamo indicare che una continuità tattica con il sistema di Tudor, per quanto riguarda il modulo, si avrebbe con Gian Piero Gasperini e Antonio Conte; diverso il caso di Roberto Mancini, abituato a giocare con il 4-3-3 con il quale ha vinto gli Europei con la nazionale.
Chiaramente poi sistemi e moduli lasciano il tempo che trovano, e qui l’esempio lampante è lo stesso Conte che, da integralista del 4-2-4 nei primi anni di carriera, è passato al 3-5-2 per esaltare la BBC nella sua Juventus, ha vinto la Premier League con il Chelsea giocando con il 3-4-3 e a Napoli si è nuovamente ricreduto adottando un 4-3-3 che in certe fasi della partita diventa 4-2-3-1, liberando Scott McTominay da compiti di mezzala pura. Insomma: i discorsi tattici lasciano il tempo che trovano anche parlando di un allenatore ben preciso, lo stesso Tudor sembra intenzionato ad avvalersi della difesa a tre ma non ci stupiremmo troppo se in corso d’opera dovesse cambiare idea e riproporre una Juventus che si difende a quattro. Lo scopriremo con il tempo, intanto sarà curioso valutare il suo operato come allenatore.