Un poliziotto morto assieme a uno dei due attentatori entrati in azione stamattina a Tunisi, vicino al Museo del Bardo: i due attacchi kamikaze di natura jihadista (vi sarebbero delle prime conferme su cellule vicine all’Isis) colpiscono l’unico Paese della “Primavera Araba” che non ha dato sfogo a regimi autoritari o repubbliche islamiche come invece avvenuto per tutte le altre nazioni di quell’area. Il primo attacco vicino a Porte De France, vicino all’ambasciata, dove è morto un agente assieme al terrorista kamikaze; il secondo, qualche minuto più tardi, davanti alla sede della Polizia Giudiziaria (con 8 agenti feriti, compreso il killer). Gli attacchi non sembrano stati improvvisati: sono stati sferrati infatti all’indomani del quarto anniversario della strage del resort a Sousse del 26 giugno 2015. Nel frattempo è giallo per quanto avvenuto sempre oggi e sempre in mattinata al Presidente della Tunisia, Beji Caid Essebsi: il politico 92enne è stato trasferito d’urgenza all’ospedale militare di Tunisi dopo un malore improvviso che lo avrebbe al momento reso stabile ma in gravi condizioni (era già malato da tempo, ndr). Alle 14:30, il governo annuncia la morte del presidente Essebsi mentre è sottoposto alle cure dei medici, ma poco dopo questa stessa circostanza viene smentita da fonti dell’esecutivo di Tunisi. «Il suo stato di salute è stabile» fa sapere il primo consigliere per l’informazione e la comunicazione della presidenza tunisina, Firas Guefrach, all’agenzia Tap.
DUE ATTACCHI KAMIKAZE A TUNISI
Un doppio attentato kamikaze ha sconvolto la capitale della Tunisia (Tunisi) poco fa, nel mirino una stazione di polizia e probabilmente l’ambasciata della Francia: un attentato suicida si è fatto esplodere nel pieno centro lungo Avenue Bourghiba (vicino all’ambasciata francese all’ingresso della Medina) spiega Al Jazeera su fonti del Ministero degli Interni. Non solo, purtroppo l’esplosione ha colpito un auto delle forze di sicurezza della Capitale con almeno 5 feriti, tre civicili e due poliziotti. Il panico si è generato immediatamente a Tunisi con il ritorno dell’orrore terrorismo dopo il vile attentato di Susa il 26 giugno 2015 e quello al Museo del Bardo del 18 marzo sempre 2015, entrambi rivendicati dall’Isis. Ad aumentare il terrore a Tunisi, un secondo kamikaze è successivamente entrato in azione nella capitale tunisina, facendosi esplodere contro la sede della Polizia giudiziaria.
TUNISIA, DOPPIO ATTENTATO NELLA CAPITALE
Non è ovviamente ancora chiaro di che matrice possa trattarsi il doppio attentato kamikaze contro la capitale della Tunisia ma è di certo ascrivibile al pericolo terrorismo: diversi feriti e forse anche una vittima nel bilancio ancora drammaticamente provvisorio dell’azione assai ben congegnata andata in scena questa mattina. Un poliziotto ha spiegato alla Afp che a provocare il primo scoppio «è stato un kamikaze, che ha preso di mira una pattuglia della polizia a via Charles de Gaulle»: per quello che riguarda invece il secondo attacco, un altro kamikaze avrebbe lanciato una bomba all’interno della caserma El Gorjani, dopo aver tentato, pare senza successo, di entrare nell’edificio militare. Secondo i dati del ministero dell’Interno il bilancio finale del duplice attacco è di 9 feriti, tra cui tre civili ma si parla anche di un poliziotto morto (non confermato ancora) a seguito della prima bomba suicida di qualche ora fa.
Two suicide bombers blow themselves up in separate attacks on security forces in Tunisia’s capital, killing one police officer and wounding several other peoplepic.twitter.com/oaJLpcx1Hk
— TRT World Now (@TRTWorldNow) June 27, 2019