“Pane, amore e fantasia”, il film che Rai Tre aveva scelto di trasmettere nella prima serata di oggi, giovedì 12 giugno 2014, non andrà in onda. Nella giornata di ieri, infatti, a causa dello sciopero dei dipendenti Rai, è stata cancellata la consueta puntata settimanale di “Chi l’ha visto?”, la trasmissione condotta da Federica Sciarelli che invece è stata spostata a questa sera proprio al posto del film del 1953 diretto da Luigi Comencini e con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. Ancora non è chiaro se e quando la pellicola verrà riproposta ai telespettatori di Rai Tre.
Nella prima serata di giovedì 12 giugno su Rai 3 andrà in onda Pane, amore e fantasia, uno dei grandi classici del cinema italiano, diretto da Luigi Comencini nel 1953. Il film rappresenta il primo atto di una trilogia completata da Pane, amore e gelosia, diretto dallo stesso Comencini nel 1954, e Pane, amore e…, di Dino Risi (1955). La vicenda è ambientata a Sagliena, un paesino dell’Italia centrale, a guerra appena finita. Proprio nella località è stato infatti trasferito Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica), un maresciallo dei carabinieri dotato di grande fascino personale e del necessario buon senso che lo fa presto diventare gradito alla comunità agricola in cui viene ad operare. Ad assisterlo è anche la domestica Caramella (Tina Pica), capace di dispensare buoni consigli con il suo fare burbero. La monotona vita del paese è però spezzata dalle intemperanze della Bersagliera, ovvero Maria De Ritis (Gina Lollobrigida), segretamente innamorata di un suo sottoposto, Stelluti (Roberto Risso). Inoltre, ben presto, a rallegrare il soggiorno di Vittorio Carotenuto provvederà il tenero rapporto che pian piano si instaura con la levatrice Annarella (Marisa Merlini), capace infine di legare a sé il cuore del maresciallo. Il film è stato immesso nella lista dei cento film italiani da salvare e fu premiato con l’Orso d’Argento a Berlino, nel 1954, oltre ad ottenere una nomination agli Oscar dello stesso anno in qualità di miglior soggetto. Fu inserito anche nella lista delle migliori pellicole straniere del National Board of Review of Motion Pictures. Infine, Gina Lollobrigida fu premiata con un Nastro d’Argento in qualità di miglior attrice protagonista. Una lunga lista di premi che attestano la straordinaria qualità di una delle opere simbolo del neorealismo italiano del secondo dopoguerra.
Tra i protagonisti spiccano Vittorio De Sica e, appunto, Gina Lollobrigida. Il primo è stato uno dei maggiori artisti del nostro cinema dagli anni ’50 in poi. Attore di ottimo rilievo anche prima del conflitto, proprio nel dopoguerra diede il meglio di sé partecipando a pieno titolo al neorealismo con pellicole come Il segno di Venere (1955), di Dino Risi, Padri e figli (1957), di Mario Monicelli, Il conte Max (stesso anno) di Giorgio Bianchi, Addio alle armi (ancora 1957) di Charles Vidor, Il generale Della Rovere (1959), di Roberto Rossellini, e I due marescialli (1961), di Sergio Corbucci. E’ però ancora più corposo il suo curriculum da regista. Tra le tante opere da lui dirette, vanno infatti ricordati veri e propri capolavori come Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1950), Umberto D (1952), L’oro di Napoli (1954), Matrimonio all’italiana (1964), Ieri, oggi e domani (1965) e Il giardino dei Finzi Contini (1970). Film che lo hanno letteralmente ricoperto di riconoscimenti prestigiosi, a partire da quattro Oscar:nel 1946 per Sciuscià, nel 1948 per Ladri di biciclette, nel 1965 per Ieri, oggi e domani, e nel 1972 per Il giardino dei Finzi Contini. Nel 1951 ha inoltre vinto la Palma d’Oro a Cannes per Miracolo a Milano, cui ha aggiunto anche tre David di Donatello e tre Nastri d’Argento.
Anche Gina Lollobrigida è una delle grandi figure del nostro cinema del dopoguerra. Vero e proprio sex symbol degli anni ’50 e nel decennio successivo, l’attrice ciociara ha iniziato a farsi notare in una storica edizione di Miss Italia, quella del 1947, in cui si classificò terza alle spalle di Maria Bosè e di Gianna Maria Canale, con Eleonora Rossi Drago esclusa in quanto priva dei requisiti e Silvana Mangano in posizione di rincalzo.
Arrivata al successo con Campane a martello, diretta da Carlo Zampa nel 1949 e con Achtung! Banditi!, di Carlo Lizzani; proprio con Pane, amore e fantasia arrivò alla grande popolarità. Per partecipare a grandi produzioni internazionali dovette però attendere il 1953, quando recitò in Il tesoro dell’Africa, un film di John Huston con Jennifer Jones e Humphrey Bogart. In precedenza aveva infatti firmato un contratto poi non rispettato ad Hollywood. che le aveva impedito di partecipare a film americani. Se il suo nome è naturalmente legato alla figura della Bersagliera del ciclo di Pane, amore e…, il pubblico televisivo ha avuto occasione di ammirarla nei panni della Fata Turchina nello sceneggiato Le avventure di Pinocchio diretto da Luigi Comencini nel 1972. Tra i riconoscimenti che le sono stati assegnati durante la carriera, va ricordato anche il Golden Globe del 1955, per Torna a settembre (1961).