Uccide zio della compagna con sedativi/ Infermiere del Sacco agli arresti: è giallo
Un infermiere di 49 anni dell’ospedale Sacco di Milano è stato arrestato e si trova ai domiciliari, accusato di aver ucciso l’87enne zio della propria compagna

Un infermiere è stato arrestato perchè accusato di aver ucciso lo zio della compagna. Questi, un signore anziano di anni 87, si trovava ricoverato presso l’ospedale di Garbagnate Milanese, in provincia di Milano, dopo che aveva preso il coronavirus, ma è stato trovato senza vita, stroncato da una fortissima dose di sedativi. La vicenda è riportata dai colleghi del Corriere della Sera, ed ha come protagonista in negativo un infermiere 49enne dell’ospedale Sacco di Milano, fra i principali centri anti-covid del capoluogo lombardo, che si trova al momento agli arresti domiciliai (non è stata resa nota l’identità da parte della magistratura), in attesa di eventuali risvolti dell’indagine. Un vero e proprio giallo, a cominciare dal capire come mai l’infermiere abbia ucciso lo zio della compagna. Si sa solamente che il 49enne, che al Sacco descrivono come persona sempre diligente, e precisa sul lavoro, un vero professionista, era stato deputato dalla famiglia dell’87enne per andare a trovare proprio l’anziano zio, che essendo un malato covid non poteva ricevere nessuno in visita, ancor di più in un periodo di semi-lockdown come quello che stiamo vivendo ora.
UCCIDE LO ZIO DELLA COMPAGNA CON I SEDATIVI: TANTI I PUNTI INTERROGATIVI
Tanti gli interrogativi a cui stanno cercando di rispondere gli inquirenti, a cominciare dallo scoprire il movente di questo gesto apparentemente senza spiegazioni; le forze dell’ordine stanno inoltre provando a capire se lo stesso abbia agito in solitario, o se vi sia qualcun’altro ad aver partorito questo diabolico piano. Inoltre, ci si domanda come mai nessuno abbiamo monitorato sui movimenti dell’infermiere 49enne, essendo l’ospedale un luogo ovviamente controllato, soprattutto in un reparto covid. Il quotidiano di via Solferino si interroga anche sulla compagna del presunto omicida, nipote della vittima: “la compagna fosse d’ accordo e magari lo avesse «istigato». Dopodiché, a quale «vantaggio»?”. Non è da escludere che l’infermiere abbia agito per spirito di clemenza, evitando allo zio che era stato definito un malato terminale, avendo contratto una brutta polmonite, giorni di unitili cure e sofferenze, oppure, ci potrebbero essere ragioni economiche dietro al gesto, visto che lo zio era totalmente da solo, non avendo moglie ne figli. Tra l’altro il 49enne originario di Paderno Dugnano, aveva preso un biglietto per Parigi salvo non imbarcarsi e rimanere in Italia. Quanti misteri…
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