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Home » Esteri » Ucraina » UCRAINA/ “390 mld di dollari in 4 anni, gli aiuti che condannano l’Ue al disastro economico e sociale”

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UCRAINA/ “390 mld di dollari in 4 anni, gli aiuti che condannano l’Ue al disastro economico e sociale”

Int. Gianandrea Gaiani
Pubblicato 4 Novembre 2025
António Costa, presidente del Consiglio Ue, Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue (Ansa)

António Costa, presidente del Consiglio Ue, Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue (Ansa)

La UE vuole usare asset russi per l’Ucraina, ma è illegale. Servirebbero 390 miliardi di dollari in quattro anni, per una guerra ormai senza speranza

La UE vuole sostenere l’Ucraina nella guerra, ma le modalità scelte e l’entità dei finanziamenti sono tali che l’impresa sembra pressoché impossibile. Il piano che ipotizzava l’utilizzo degli asset russi immobilizzati all’estero e un prestito da 140 miliardi di euro non è andato in porto perché il Belgio, dove si trova Eurclear, la società che detiene gli asset, ha paura delle contromosse legali di Mosca. E l’Europa, che secondo l’Economist in quattro anni dovrebbe impegnare 390 miliardi di dollari per l’Ucraina, non sa più cosa fare.


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Forse, spiega Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, sarebbe meglio indurre Kiev ad accettare una pace che almeno garantirebbe la sopravvivenza dell’Ucraina e permetterebbe a Bruxelles di usare i soldi per la ricostruzione e non per una guerra che ormai non si riuscirà più a raddrizzare.

L’Europa vuole stanziare 140 miliardi per l’Ucraina ma non sa dove andare a prenderli. L’idea di usare gli asset russi all’estero non si è concretizzata per l’opposizione del Belgio. La strategia europea sta fallendo anche in questo?


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Per finanziare l’Ucraina si sta puntando su un’azione illegale, che prevede di prendere i soldi di una nazione e darli al nemico con cui è in guerra. È una cosa che non si è mai vista. E infatti BCE e Belgio si oppongono perché hanno paura di ritrovarsi ad affrontare cause multimiliardarie di risarcimento.

La guerra all’Ucraina rischierebbe così di costarci ancora di più rispetto a quello che è stato preventivato?

L’Economist ha calcolato che l’Europa in quattro anni dovrà dare 390 miliardi di dollari in armi e aiuti all’Ucraina. Di questo passo non so come si faccia a dire che nel 2029 il Paese esisterà ancora, ma rimane comunque una cifra troppo alta, non ci potremmo arrivare neanche se “rubassimo” ai russi tutto quello che possiamo. Inoltre i russi stessi avrebbero tutti i motivi per sequestrare i beni europei sul loro territorio.


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Ora sembra che la UE stia valutando possibili alternative. Quali possono essere?

L’alternativa è che i soldi li diano gli Stati membri. Tutto questo mentre il governo belga sta cadendo per una finanziaria da 10 miliardi di euro, di cui uno è destinato all’Ucraina. E in un momento in cui molti altri governi non godono certo di buona salute. Viviamo nel mondo dei sogni, in cui sentiamo discorsi che denotano la totale inconsistenza di chi ha in mano le redini del potere. Basta guardare al documento dei “volenterosi” del 29 ottobre.

Perché?

Ci sono dodici punti per arrivare alla pace. È previsto prima di tutto un cessate il fuoco immediato lungo la linea del fronte, pur sapendo che i russi non vogliono perché stanno vincendo e si prendono i territori che riescono a conquistare. Dopo di che si aprirebbero negoziati lunghissimi con una zona demilitarizzata che sarebbe sorvegliata da satelliti americani. Gli USA, intanto, insistono che dobbiamo essere noi a sequestrare i fondi russi, ma quale investitore internazionale verrebbe in Europa sapendo che siamo andati a prendere i soldi di uno Stato sovrano? In quel caso, visto che l’Europa non è affidabile, potrebbero andare negli Stati Uniti. Insomma, gli americani ci esortano a suicidarci.

Ma perché non quadrano le condizioni dei volenterosi?

Attacco russo a Odessa, Ucraina, 18 agosto 2025 (Ansa)

Ce n’è una che è incredibile: il ritiro graduale delle sanzioni alla Russia dopo l’accordo di pace, mentre Mosca paga le riparazioni di guerra all’Ucraina. Le riparazioni di guerra, tuttavia, le pagano i Paesi che perdono i conflitti.

I media ucraini fanno notare che senza il supporto finanziario dell’Europa anche il Fondo monetario internazionale (FMI) potrebbe bloccare il sostegno a Kiev. L’Ucraina è davvero un Paese praticamente in bancarotta?

Secondo analisi che circolano già da qualche tempo, da novembre l’Ucraina non avrà più soldi per pagare gli stipendi ai soldati. Le ultime dicono che a febbraio non avrà più soldi per pagare nulla e nessuno. Il disastro è lì. Se l’Europa intende tassare i cittadini per finanziare l’Ucraina, ogni governo europeo farà i conti col suo elettorato. Non sono un economista, ma lo avevo già detto nel mio libro L’ultima guerra contro l’Europa, scritto nel 2022 e uscito nel 2023. Secondo il Kiel Institute gli aiuti militari dei Paesi europei hanno registrato un calo del 57% a luglio-agosto rispetto al periodo gennaio-giugno 2025. Sono stati in parte compensati dagli aiuti di altri Paesi, ma alla fine siamo a -43%.

L’Ucraina è in gravi difficoltà finanziarie, ma se dovessimo sostenerla come UE il problema si riproporrebbe anche per Bruxelles?

Su questa strada l’Europa si condanna al disastro economico, sociale, politico, militare. La soluzione c’è ed è quella di sempre: visto che l’Ucraina non è in grado di riconquistare i territori, ma non è neppure in grado di impedire ai russi di conquistarne altri, deve accettare le condizioni di Mosca: perdere le cinque regioni di cui si è sempre parlato, più forse altri territori conquistati dai russi rispetto a giugno, entrare nella UE ma non nella NATO. E l’Europa, non più costretta a un riarmo affannoso, potrebbe destinare i soldi alla ricostruzione dell’Ucraina.

Si parla molto anche degli attacchi ucraini alle raffinerie e ai depositi di carburante russi. Quanto pesano per Mosca?

La Russia sta subendo danni alla raffinerie, ma sono riparabili, quello che non è riparabile è la devastazione totale dell’apparato energetico ucraino, elettricità e gas, che non solo paralizza l’attività industriale e l’industria bellica, ma l’intero Paese. Senza energia non vanno i treni, non funziona nulla. L’Ucraina viene devastata ogni notte. E non c’è solo questo: le capacità della difesa aerea sono sempre più scadenti. Il tasso di missili russi abbattuti è sceso negli ultimi tre mesi dal 36 al 6%. I tedeschi hanno inviato dei Patriot ma non bastano.

I russi, intanto, comunicano di essere entrati nel quartiere “Prigorodny” a Pokrovsk. Come si stanno sviluppando le operazioni sul terreno?

Sui media non si sente più parlare di operazioni militari sul campo di battaglia, per non raccontare le sconfitte ucraine. Fra Kupyansk e Pokrovsk ci sono fra 40 e 50mila soldati ucraini che sono circondati, che verranno uccisi, catturati o feriti. Non so se l’esercito ucraino sopravviverà anche a questa ennesima strage inutile. Dopo il fallimento dell’offensiva gli ucraini hanno continuato a perdere valanghe di truppe. Ogni caduto ucraino è un morto inutile, mentre ogni caduto russo garantisce maggiori conquiste alla Russia. Le diserzioni e la renitenza alla leva in Ucraina sono legate anche a questo.

(Paolo Rossetti)

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