L’Ucraina ha aiutato i ribelli siriani HTS a rovesciare il regime di Assad fornendo droni e strumenti di intelligence che sono stati utilizzati per sconfiggere l’esercito e conquistare il potere. La conferma del supporto da Kiev era già arrivata con documentazioni sul territorio e immagini diffuse dai media arabi in cui si vedevano i miliziani combattere con mezzi ucraini con la presenza anche di soldati stranieri, ora un’analisi delle motivazioni che si celano dietro questa mossa, è stata pubblicata da quotidiano Washington Post, che in un articolo di approfondimento ha sottolineato come la Siria sia diventata un campo di battaglia alternativo della guerra contro la Russia.
La necessità principale infatti era quella di colpire i nemici anche su questo fronte, dimostrando di avere il potere di indebolire Mosca non solo all’interno dei confini ma anche su altri stati nei quali Putin ha interessi e alleati come l’Africa e il Medio Oriente. Come ha sottolineato il giornalista e scrittore David Ignatius, autore dell’articolo, l’operazione doveva probabilmente essere tenuta segreta il più possibile da parte del governo Biden, che ha più volte negato di essere a conoscenza di questa fornitura di assistenza.
L’Ucraina ha supportato i ribelli siriani contro Assad per colpire interessi della Russia
L’aiuto dell Ucraina ai ribelli siriani, è stato pubblicizzato da Kiev nel corso delle operazioni nonostante secondo gli Usa dovesse restare una informazione riservata. Un articolo del Kyiv Post del 3 giugno scorso infatti aveva già anticipato il supporto ai miliziani pubblicando una indiscrezione dell’intelligence che confermava: “dall’inizio dell’anno, i ribelli [siriani], supportati da agenti ucraini, hanno inflitto numerosi attacchi alle strutture militari russe rappresentate nella regione“. La notizia inoltre conteneva un link ad un filmato nel quale veniva specificato che le unità speciali stavano collaborando con gli oppositori del regime.
La Russia aveva poi reso noto questo piano, prima diffondendo immagini e comunicati nei quali ipotizzavano che l’Ucraina avesse inviato uomini per reclutare soldati siriani e portarli a combattere contro l’esercito di Mosca, poi successivamente alla caduta di Assad, affermando che la resa dell’esercito è avvenuta in modo molto repentino e pur minimizzando lo sforzo di Kiev ha ammesso che un grande ruolo è stato svolto dai droni forniti. Ora, secondo l’analista del Washington Post, i fronti do combattimenti potrebbero ampliarsi, sempre nell’ottica di colpire il nemico in territori dove è più vulnerabile.