Guerra in Ucraina, sì di Zelensky ai colloqui diretti con Putin in Turchia: "Lo aspetto a Istanbul, ma ora Russia non cerchi scuse". Possibile svolta
UCRAINA E RUSSIA VERSO COLLOQUI IN TURCHIA
Zelensky è pronto a incontrare personalmente Putin: lo farà giovedì a Istanbul, dove si terranno i colloqui diretti per provare a metter fine alla guerra in Ucraina. La conferma è arrivata domenica, poco dopo l’intervento del presidente americano Donald Trump che, alla luce dell’apertura dell’omologo russo, ha sollecitato il leader ucraino ad accettare la proposta di un incontro in Turchia.
Zelensky si era già detto disponibile a colloqui con la Russia, ma solo dopo l’entrata in vigore di un cessate il fuoco, necessità che ha ribadito, ma nelle ultime ore è arrivata la svolta, con l’annuncio del viaggio a Istanbul giovedì, in quello che sarebbe il primo incontro tra i due leader dall’inizio della guerra da parte della Russia.
Del resto, Putin aveva chiesto agli alleati europei di Kiev di interrompere le forniture di aiuti militari, di fronte alla richiesta di una tregua. Dunque, in questa “partita” diplomatica si registra una importante svolta, auspicata da più parti, quella cioè di un colloquio diretto tra Zelensky e Putin, affinché si possano gettare le basi per negoziati di pace seri e concreti.
“PUTIN HA MESSO SOTTO PRESSIONE ZELENSKY”
La proposta di colloqui diretti da parte di Putin ha messo “sotto forte pressione” il presidente ucraino, perché – come spiegato dal professor Sergey Radchenko della Johns Hopkins School of Advanced International Studies – un rifiuto avrebbe scatenato una dura reazione da parte del presidente Usa, il quale avrebbe potuto interpretare la mossa come un sabotaggio della sua iniziativa di pace.
Inoltre, si fa notare che Putin ha già parlato con Erdogan, che ospiterà i colloqui in Turchia, il quale dal canto suo concorda con l’Ucraina sulla necessità di un cessate il fuoco. La CNN fa anche notare che la Casa Bianca ha annunciato la visita del Segretario di Stato Marco Rubio in Turchia da mercoledì a venerdì, per partecipare a un incontro informale dei ministri degli Esteri della NATO e discutere della “fine della guerra tra Russia e Ucraina“, questo vuol dire che sarà presente nel paese il giorno dei colloqui proposti da Putin.
Questi, secondo Radchenko, sa che Trump punta ai colloqui diretti e, quindi, li ha proposti per mettere in difficoltà Kiev, presentandosi come colui che invita Kiev al tavolo e, quindi, prende l’iniziativa. L’auspicio è che porti a qualcosa di concreto e che avvicini Ucraina e Russia alla fine del conflitto.