Ursula von der Leyen ha dato ragione a Trump sulla Cina: le sue pratiche commerciali scorrette sono un problema per l'intero occidente
Dopo aver a lungo provato – specialmente negli ultimi mesi – a trovare nuovi accordi commerciali vantaggiosi, alla fine l’UE e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno dato ragione al presidente USA Donald Trump in merito alle sue dichiarazioni sulla Cina e sulle pratiche commerciali adottate da Pechino per invadere – e di fatto danneggiare – i mercati internazionali con prodotti scadenti a basso costo, sostenuti da ingenti sussidi offerti dal Partito Comunista.
Un tema – quello della Cina – che è diventato particolarmente importante nell’attuale mandato presidenziale di Trump, impegnato a limitare al massimo le importazioni di merci cinesi sul suolo statunitense: noti ormai i dazi imposti già da diversi mesi e che hanno scatenato una vera e propria guerra tariffaria tra Washington e Pechino; mentre anche l’UE dal conto suo ha rapidamente alzato i dazi, in particolare per quanto riguarda le auto elettriche cinesi.
Attualmente, buona parte dei paesi occidentali applica nei confronti della Cina tariffe più o meno alte e non stupisce che sono un’analisi condotta da Reuters il Brasile è diventato il primo mercato di destinazione per le auto del marchio BYD che possono ancora raggiungere tranquillamente i porti sudamericani senza incappare i maggiorazioni economiche eccessivamente alte: secondo delle stime, in Brasile nel corso di quest’anno le importazioni cinesi aumenteranno del 40% per un totale di 200mila auto consegnate, pari all’8% di quelle complessivamente immatricolate.
Ursula von der Leyen da ragione a Trump: “La Cina è un sfida che dobbiamo affrontare tutti assieme”
Tornando all’UE, la nuova posizione espressa da Ursula von der Leyen risale alla riunione del G7 di pochissimi giorni fa Kananaskis, in Canada, che ha visto anche – ovviamente – la partecipazione della premier Giorgia Meloni: seduta a poca distanza da Trump, la presidente della Commissione ha spiegato alla ridotta platea di leader mondiali che il tycoon “ha ragione” nel dire che “abbiamo un problema serio” con la Cina.

Secondo la presidente la Cina da tempo starebbe “militarizzando” la sua produzione di materie prime critiche – quelle necessarie per la transizione green e le auto elettriche -, ignorando i trattati commerciali internazionali al fine di indebolire i concorrenti grazie a una serie di “massicci sussidi” statali: ciò che si è venuto a creare è una vera e propria “distorsione intenzionale” che presto – secondo von der Leyen – potrebbe portare a “un nuovo shock cinese” legato ai prodotti a bassissimo costo sovvenzionati da Pechino.
Secondo von der Leyen, è importante che ora tutti i partner commerciali occidentali si impegnino per affrontate la “minaccia” della Cina, senza permettere alla battaglia sui “dazi tra partner” di distogliere “le nostre energie dalla vera sfida (..) che riguarda tutti noi”; ma mentre la presidente della Commissione sembra aver preso una chiara e netta posizione, nella bozza sulla dichiarazione che verrà pubblicata al termine del G7 – visionata da Politico – si fa solo un flebile riferimento a un “Piano d’azione del G7 per i minerali critici” contro le “politiche e pratiche non di mercato“, senza alcun riferimento diretto alla Cina.