Apple e Meta sono state multate dalla Commissione Europea per un totale di 700 milioni di euro in seguito all’accertamento di violazioni del Digital Markets Act, il documento che stabilisce il codice di comportamento e le norme da seguire per le aziende digitali che operano in Europa, specialmente in merito alla privacy e all’Antitrust. I due colossi, che sono sono stati tra i primi a finire nelle indagini per la verifica del rispetto delle leggi, hanno già commentato il provvedimento dichiarando di sentirsi prese particolarmente di mira dall’Europa come ritorsione nei confronti delle Big Tech alle tariffe commerciali di Trump, una mossa che era stata già annunciata come probabile contromisura in caso di mancato accordo sui dazi.
Meta ha poi sottolineato in un comunicato che la continua esposizione a sanzioni potrebbe far ritoccare i servizi e non garantire la stessa qualità a tutti gli utenti, visto che le stesse pratiche che in Ue sono illegali risultano invece accettate in altri paesi. La vicepresidente Teresa Ribera ha però risposto affermando che la vicenda non è in alcun modo collegata ai dazi, anche perchè le indagini sono in corso da tempo e ha concluso: “Chi opera in Europa deve rispettare le nostre leggi“.
L’Ue multa Apple e Meta per violazioni al DMA: “Pratiche scorrette non hanno favorito la concorrenza”
La Commissione Ue ha multato Apple e Meta per violazioni al Digital Markets Act, rispettivamente con sanzioni da 500 e 200 milioni di euro. Secondo quanto è emerso nell’inchiesta le due società sono accusate di aver favorito pratiche scorrette per la concorrenza, non informando gli utenti sulla possibilità di utilizzare App simili a quelle che stavano scaricando. Una delle norme decise dall’Antitrust Ue è infatti quella di dover fornire all’utente tutte le opzioni simili quando si scaricano social o altri servizi, cosa che non sarebbe stata rispettata.
Meta in particolare poi è stata anche giudicata colpevole di aver abusato dei dati degli utenti, quando nel 2023 aveva proposto agli utilizzatori di Instagram e Facebook una versione a pagamento senza pubblicità, senza però usare molta trasparenza sul fatto che chi restava con la vecchia versione gratuita doveva necessariamente acconsentire alla profilazione per l’invio di inserzioni personalizzate.