Clima di alta tensione in Ue, i Paesi del Nord si scagliano contro i possibili nuovi fondi alla gestione dei migranti. Guidato dall’asse Germania-Olanda, il gruppetto di Paesi frugali non ha intenzione di sborsare un euro per il contenimento della pressione migratoria. Come riportato da Libero, gli Stati in questione hanno ribadito la loro posizione nel corso del vertice dei 27.
Sì ai 17 miliardi destinati all’Ucraina, no ai restanti 5,5 destinati all’immigrazione, almeno a queste condizioni. “Si tratta di dinamiche consolidate”, la conferma di fonti vicine al governo italiano, che dal canto suo continua a spingere perché ogni Paese faccia la propria parte nella lotta contro l’arrivo di migranti: “E’ in corso un dialogo serrato, attendiamo gli sviluppi”. Una cosa è certa: alcuni dettagli dell’intesa andranno rivisti.
Ue, Paesi del Nord: “Stop a nuovi soldi per gestire i migranti”
Ma non è tutto. Nel dibattito sui migranti viene chiamata in causa anche l’Italia. Protagonista dell’offensiva il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic: “Deve adottare una serie di misure per difendere meglio i diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e delle donne. L’Italia deve abolire le norme che ostacolano la ricerca e il salvataggio da parte delle ong”. Mijatovic ha aggiunto che le attività di cooperazione che portano al ritorno in Libia dei migranti dovrebbero essere sospese, considerando le “gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani commessi in quel Paese”. Non è tardata ad arrivare la replica di Roma, che ha ribadito in una comunicazione che “le cooperazioni si basano fortemente sul lavoro delle agenzie dlele Nazioni Unite e delle organizzazioni collegate, e sono fondamentali per smantellare le reti di trafficanti di uomini”.